Ansia crisi economica: 4 consigli per gestire la paura di non farcela

Ansia crisi economica: 4 consigli per gestire la paura di non farcela

 

ansia crisi economica

Ansia crisi economica: 4 consigli per gestire la paura di non farcela

Ansia crisi economica e problemi psicologici. Un sondaggio condotto da Gfk-Emer per National Geographic Channel, ha messo in evidenza un dato importante, ovvero: per il 55% degli italiani l’attuale paura più grande è rappresentata dalla crisi economica che il nostro paese sta attraversando. Il timore di perdere il lavoro, l’ansia di non riuscire a trovare un’occupazione stabile, il pensiero di non essere in grado di pagare le numerose tasse ecc..sono queste alcune delle preoccupazioni che accompagnano gli italiani.

IL LAVORO E L’IDENTITA’ DELL’UOMO

Sentirsi affermati e realizzati grazie ad una professione che soddisfa, rappresenta un aspetto molto importante per la vita dell’uomo. Il lavoro, infatti, consente alla persona di esprimere le proprie inclinazioni, permette di vedere realizzate concretamente le proprie idee e ricevere feedback positivi dagli altri e, ancora, rafforza l’autostima.

La dimensione lavorativa, quindi, è profondamente radicata nell’identità di ogni soggetto e non avere la possibilità di potersi affermare in tal senso, può provocare conseguenze negative sul proprio equilibrio e sul proprio benessere. Non sorprende, dunque, che parlare di crisi del lavoro equivalga, spesso, a parlare di crisi di identità.

QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLA CRISI NEL BENESSERE PSICOLOGICO DELL’UOMO?

La condizione perenne di precarietà dei contratti di lavoro, i licenziamenti improvvisi, i continui ed estenuanti colloqui di selezione che terminano spesso con esiti negativi, il peso di dover gestire una famiglia senza solide certezze economiche o il dover procrastinare il progetto di di diventare genitori, infatti, possono avere delle conseguenze ben precise sul proprio benessere psico-fisico. Più precisamente le condizioni di disagio che possono manifestarsi all’interno dell’attuale situazione socio-economica, possono essere:

Ansia crisi economica: quali conseguenze? Condizioni di stress

Vivere una delle situazioni precedentemente illustrate, può portare a manifestazioni fisiche quali: emicrania, tachicardia, affaticamento, sensazione di pesantezza del corpo e della muscolatura, disturbi del sonno, abbassamento delle difese del sistema immunitario, crampi, sensazione di debolezza, mancanza di energia. Il generale stato di malessere sperimentato è indice del fatto che l’organismo, avendo percepito una situazione di allarme o potenzialmente pericolosa (nel caso in questione, ad esempio, un imminente licenziamento, lo stato di disoccupazione), attiva tutta una serie di risposte psico-fisiologiche finalizzate ad affrontare la situazione, ma non riuscendo a trovare una “soluzione”, il corpo entra nella cosiddetta fase di “esaurimento”, che se non gestita bene, rischia di trasformarsi in una condizione di stress cronico.

Ansia crisi economica: quali conseguenze? Ansia e attacchi di panico

La percezione di una situazione di precarietà, oltre che sfociare in condizioni di stress, può manifestarsi attraverso vere e proprie “esplosioni” di attacchi di panico o ansia generalizzata. L’attacco di panico corrisponde ad un momento di improvvisa e intensa paura associata a una vivida sensazione di morire o di impazzire e di non essere in grado di controllare il proprio corpo; a questo si associa, in generale, una sensazione di imminente catastrofe. I sintomi più comuni che si presentano nel corso della crisi di panico sono: respiro affannoso palpitazioni, vertigini o giramenti di testa, sensazione di soffocamento o mancanza d’aria, sentirsi svenire, sudorazione, formicolii alle mani o ai piedi, ecc…

Ansia crisi economica: quali conseguenze? Stati depressivi, alterazioni del tono dell’umore

La condizione di crisi lavorativa ed economica, rappresenta un vero e proprio attentato alla progettualità dell’uomo e alla sua ricerca di una costante sensazione di equilibrio. E’ innata, infatti, nell’essere umano la tendenza a ricercare condizioni di stabilità e certezza; nel momento in cui si presentano delle costanti situazioni di precarietà, la sensazione di essere perennemente in balìa degli eventi, insieme all’ incapacità di potere raggiungere i propri obiettivi a medio e lungo termine, può condurre verso condizioni depressive o alterazioni del tono dell’umore (tristezza perenne, sensi di colpa, mancanza di energie, disturbi del sonno e alterazione dell’appetito, visione pessimistica della vita, pensieri suicidari ecc…)

Ansia crisi economica: i mass media e la profezia che si autoavvera

Riviste, telegiornali e mass media in generale, non fanno che altro “bombardarci” letteralmente di notizie sulla crisi economica e  sui livelli sempre più alti di disoccupazione. Notizie di questa portata, esercitano inevitabilmente un impatto negativo sui nostri pensieri e sulle nostre credenze, andando ad alimentare un circolo vizioso di ansia e preoccupazione.

Cosa accade quando la paura e la preoccupazione prendono il sopravvento nella nostra mente?

Nell’esatto momento in cui la persona si costruisce una particolare credenza, tutti i suoi atteggiamenti e comportamenti, in maniera del tutto inconsapevole, saranno orientati verso la ricerca di tutti quegli elementi o aspetti che vanno a confermare la credenza stessa (profezia che si autoavvera), innescando un circolo vizioso di pessimismo e negativismo. Per esempio, una persona che rinuncia alla possibilità di un colloquio perchè scoraggiato dai messaggi pessimistici trasmessi in tv circa le ridotte opportunità di lavoro in Italia. Tale atteggiamento di rinuncia, conduce la persona a sperimentare ancora di più una sensazione di impotenza, mancanza di autostima e ad avvallare la credenza che la crisi economica stia ormai imperando e per cui vale definitivamente la pena interrompere ogni tentativo di ricerca di soluzioni efficaci. Conoscere meccanismi di questo tipo può essere utile per evitare di essere vittime inconsapevoli della paura e a cercare di indirizzare diversamente le nostre energie.

Ansia crisi economica: consigli

Il fatto di aver perso un lavoro o di non riuscire a trovarne uno, può portare, senza che la persona se ne renda conto, a isolarsi dalla rete di colleghi o amici costruita fino ad ora e ad adottare un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo. Talvolta, questo comportamento è accompagnato dal desiderio di non svelare agli altri le proprie debolezze, le proprie paure o preoccupazioni. In realtà, come accennato prima, rispetto alla profezia che si autoavvera, atteggiamenti di chiusura verso il mondo non fanno altro che incrementare il senso di solitudine e la visione pessimistica della situazione che si sta vivendo, trovando una conferma del fatto che non esiste una via d’uscita.

Ansia crisi economica: costruisci una rete di contatti

Costruire o ri-costruire una rete di contatti, è invece un passo molto importante da fare, perchè sono numerosi gli studi che dimostrano, che in condizioni di stress o in presenza di problemi, una solida rete sociale su cui contare, contribuisce ad incrementare una generale sensazione di benessere. Inoltre, come afferma il vecchio “detto”, “l’unione fa la forza”, coltivare i contatti con amici e conoscenti, concretamente, aumenta la probabilità di trovare opportunità lavorative, condividere e realizzare progetti, nonostante le difficoltà esistenti.

Ansia crisi economica: scarica ansia e stress

Nei momenti di maggiore tensione e nervosismo, trova un modo per poter “scaricare” energie e pensieri negativi. Scrivere della rabbia che si sta provando, fare attività fisica, uscire a fare una passeggiata, per quanto possano sembrare attività banali, aiutano a canalizzare le emozioni negative in maniera adeguata e a rigenerarsi.

Ansia crisi economica: procedere in maniera flessibile per obiettivi

Sulla scia di quanto finora scritto, è fondamentale, infine, non perdere di vista i propri obiettivi. Per quanto, la situazione possa essere oggettivamente difficile, porsi degli obiettivi quotidiani o mensili (ad esempio: tre colloqui in un mese, proporre un’idea lavorativa da sviluppare con colleghi e amici…) aiuta a non sperimentare la sensazione di essere alla deriva, vittima degli eventi. E’ importante, anche, evitare di essere eccessivamente rigidi quanto piuttosto usare un atteggiamento flessibile: questo può esserci utile anche per modificare gli obiettivi che abbiamo individuato in base ai cambiamenti contingenti e a vivere con maggiore consapevolezza e con un atteggiamento differente i fallimenti, gli ostacoli e le difficoltà che tutti possiamo incontrare nel nostro percorso di vita.

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

    1 Comment

    1. Enzo ha detto:

      molto brava, peccato che ha descritto la situazione di precarietà dei momdo de lavoro dipendente, esistono anche i liberi professionisti (partite IVA) senza alcun tipo di ammortamento o aiuto e qui le paure o spesso portano a una fine tragica.
      cordialmente
      E. Piccoli

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