Ansia da separazione nei bambini e attaccamento: consigli per gestirla

Ansia da separazione nei bambini e attaccamento: consigli per gestirla

ansia da separazione

Ansia da separazione nei bambini e attaccamento: consigli per gestirla

Tutti gli esseri umani hanno inevitabilmente bisogno di sentirsi “legati” a qualcuno, e necessitano di una persona alla quale potersi affidare. Questo bisogno è sicuramente più presente nel bambino soprattutto nella prima infanzia, ma quando si osserva un’incapacità di questo ad esplorare il mondo senza la presenza del caregiver allora possiamo parlare di Disturbo d’Ansia da Separazione (DAS) con il quale termine si intende l’eccessiva riluttanza del piccolo durante la separazione dal genitore.

Ansia da separazione: un pò di teoria…

A livello teorico i primi importanti studi sull’attaccamento, e quindi sulla capacità del bambino di separarsi dalla madre, sono stati effettuati dallo psicoanalista John Bowlby, quando riconobbe che potenzialmente qualunque separazione a lungo termine poteva condurre a conseguenze negative sullo sviluppo del bambino. È dalla relazione con il caregiver che il bambino costruirà quelli che Bowbly ha definito M.O.I (Modelli Operativi Interni ) ossia le rappresentazioni di Sé, degli altri e del mondo che il bambino si costruirà e che probabilmente utilizzerà per tutto il corso della sua vita per definire le sue relazioni future.

Che cosa potrebbe far sviluppare un disturbo d’Ansia da Separazione?

In alcuni casi i disturbi d’ansia si manifestano a seguito di un trauma, e nel caso dell’ansia da separazione, un evento particolarmente disturbante per il bambino potrebbe favorire lo sviluppo del disturbo. Per esempio l’allontanamento del genitore per un lungo periodo di tempo non giustificato, cambiamenti improvvisi e non anticipati dal genitore, o una malattia che pone il bambino di fronte alla possibilità di perdere la persona da lui amata, creano stati d’ansia che il bambino, se non adeguatamente supportato, potrebbe non elaborare in maniera efficace.

ansiaseparazioneA seguito di questi, ed altri eventi di separazione simili, il bambino potrebbe mostrare un eccessivo rifiuto di fronte l’allontanamento del genitore con comportamenti quali pianto eccessivo, incubi notturni, paura di dormire da solo, paura del buio, comportamenti particolarmente oppositivi quando deve andare a scuola, preoccupazioni insolite, come quella che i genitori possano essere rapiti da qualcuno o che accada loro qualcosa di brutto che li separerà per sempre.

Ansia da separazione e disturbi somatici

Inoltre potrebbero presentarsi dei disturbi somatici che non trovano una causa organica come per esempio mal di pancia prima di un evento che comporta la separazione, tachicardia, vomito ed ansia. Purtroppo, come molti altri disturbi psichiatrici, il disturbo d’Ansia da Separazione può essere influenzato dai comportamenti, più o meno espliciti, che il genitore mette in atto. Quindi mostrarsi particolarmente preoccupato rispetto alla crescita ed al normale bisogno del figlio di sperimentare il mondo fisico e relazione, potrebbe mandare il messaggio a quest’ultimo che è sbagliato, che tutto al di fuori della famiglia è pericoloso, inibendo il suo normale processo di autonomia.

Cosa possono fare i genitori per prevenire o diminuire l’ansia da separazione del figlio?

Se il genitore nota dei comportamenti d’ansia da separazione dovrebbe:

evitare di allontanarsi da casa o semplicemente dalla stanza in cui si trova con il bambino, in modo furtivo e nascosto; ciò non farebbe che aumentare le paure del bambino di non vedere il genitore accanto a sé improvvisamente e quindi di perderlo.

di fronte ad un cambiamento (es. un trasloco, la separazione dei genitori, un viaggio di uno dei due) spiegarlo sempre con un linguaggio semplice e adeguato all’età evolutiva del piccolo. La stessa cosa vale nel caso della morte di una persona cara o di un animale domestico.

evitare di manifestare comportamenti eccessivi di ansia di fronte al figlio, come quando vuole sperimentarsi in qualcosa di nuovo: l’ansia spesso è contagiosa!

evitare di far dormire il bambino con i genitori e accompagnarlo serenamente fino al momento del sonno leggendogli una fiaba o lasciandogli un vostro indumento o un vostro oggetto.

Se nonostante questi piccoli, ma utili, accorgimenti non notate dei miglioramenti nell’ansia da separazione, è consigliabile rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato nei disturbi dell’età dello sviluppo.

Dott.ssa Cristina Lo Bue, Psicologa

 

 

 

 

Cristina Lo Bue

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    Cristina Lo Bue
    Psicologa Clinica, specializzata nell’attività clinica individuale e di gruppo. Specialista in dipendenze senza sostanze e Gioco d’Azzardo Patologico.

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