Money dysmorphia: un nuovo disturbo della percezione del valore

Money dysmorphia: quando il denaro avvelena l’anima

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Money dysmorphia: quando il denaro fa ammalare

La money dysmorphia è un termine che, pur non essendo ancora formalmente riconosciuto all’interno dei manuali diagnostici, come il DSM-5, sta emergendo nel campo della psicologia economica e clinica. Si tratta di un costrutto che descrive una distorsione nella percezione del proprio valore finanziario, simile alla dismorfofobia, ma con una marcata focalizzazione sull’aspetto economico. La sua crescente rilevanza è dovuta all’epoca contemporanea, dove il denaro assume significati simbolici sempre più complessi e pressanti, riflettendo non solo il nostro status sociale ma anche la nostra identità personale. Come la dismorfofobia altera la percezione del corpo, la money dysmorphia deforma il modo in cui un individuo percepisce le proprie risorse finanziarie, influenzando la sua relazione con il denaro in maniera patologica.

La money dysmorphia si manifesta attraverso una serie di comportamenti e sintomi psicologici che riflettono la distorsione della percezione delle risorse economiche. Tra i segni più comuni vi è una costante preoccupazione irrazionale per il denaro, anche quando non esistono evidenti problemi finanziari. Gli individui affetti possono sviluppare un’ossessione nel monitorare i propri conti, accumulare denaro senza mai sentirsi sicuri, oppure al contrario, spendere in modo compulsivo per placare sentimenti di inadeguatezza o vuoto emotivo. La distorsione si traduce in una percezione alterata della propria situazione finanziaria, dove l’individuo tende a sottostimare o sovrastimare il proprio valore economico. Un’altra manifestazione comune è l’incapacità di godere delle risorse a disposizione: anche con un saldo positivo e una certa sicurezza economica, la persona vive nella costante paura di perdere tutto, sviluppando ansia e comportamenti evitanti legati al denaro, come rinunciare a spese essenziali o rifiutare opportunità per paura di un disastro economico imminente.

Denaro come estensione del sé: la rilevanza psicologica del valore economico

Secondo studi di psicologia comportamentale, il denaro non è semplicemente un mezzo di scambio, ma rappresenta una potente estensione dell’identità individuale. Come suggerisce l’economista e psicologo Daniel Kahneman, la relazione che gli individui intrattengono con il denaro è influenzata da bias cognitivi e da esperienze personali che plasmano la nostra percezione del valore. Questo processo di valutazione soggettiva del denaro crea una tensione tra la percezione interna e la realtà esterna, dando origine a distorsioni che, nel tempo, possono sfociare in manifestazioni disfunzionali come la money dysmorphia.

Le persone affette da money dysmorphia tendono a vivere una dicotomia tra il loro effettivo stato finanziario e la percezione che ne hanno. Possono sentirsi perennemente inadeguate rispetto alle proprie risorse, nonostante dati oggettivi dimostrino il contrario. Questo disturbo può essere visto come una forma di auto-sabotaggio psicologico, in cui l’individuo è costantemente insoddisfatto del proprio benessere finanziario, generando ansia, stress e, in casi estremi, comportamenti compulsivi di risparmio o spesa.

Le radici psicodinamiche della money dysmorphia

A livello teorico, la money dysmorphia può essere inquadrata all’interno di una prospettiva psicodinamica, che esplora il rapporto inconscio tra l’individuo e il denaro. Come sottolineato da Sigmund Freud nel suo saggio “Il denaro e il carattere”, il denaro può essere visto come un simbolo di potere e di controllo, ma anche come una manifestazione della pulsione di morte o della libido. Le distorsioni nella percezione del denaro possono dunque riflettere conflitti irrisolti nell’inconscio, che si manifestano sotto forma di ansie legate alla perdita o alla scarsità di risorse.

Secondo John Bowlby, il creatore della teoria dell’attaccamento, le prime esperienze di dipendenza economica durante l’infanzia possono influenzare profondamente il nostro rapporto con il denaro in età adulta. Un attaccamento insicuro o evitante può portare a una percezione distorta del proprio stato finanziario, creando le basi per lo sviluppo della money dysmorphia. Questi individui possono oscillare tra la paura di essere impoveriti e la compulsione di accumulare risorse in modo eccessivo, senza mai sentirsi sicuri.

Il ciclo di autosvalutazione e ansia finanziaria

Le persone affette da money dysmorphia sperimentano frequentemente un ciclo di autosvalutazione. Si tratta di un processo in cui l’individuo riduce la percezione del proprio valore, non solo come soggetto economico, ma anche come persona. Questo ciclo è spesso alimentato da modelli culturali e sociali che enfatizzano il successo economico come metro di giudizio per il valore personale. Le reti sociali, i media e la pubblicità promuovono un’immagine irrealistica del successo finanziario, esacerbando sentimenti di inadeguatezza.

Questa autosvalutazione si traduce in un’ansia finanziaria cronica, in cui il soggetto vive in una costante paura di perdere ciò che possiede o di non possedere abbastanza. Secondo Aaron Beck, il fondatore della terapia cognitivo-comportamentale (CBT), queste paure possono essere viste come il risultato di pensieri automatici distorti che esacerbano le preoccupazioni finanziarie, creando un circolo vizioso di pensieri negativi e comportamenti disfunzionali.

Money dysmorphia e comportamenti disfunzionali

Uno degli aspetti più problematici della money dysmorphia è il suo impatto sui comportamenti finanziari. Le persone affette possono adottare comportamenti opposti ma ugualmente dannosi: da una parte, un’eccessiva parsimonia che sfocia in comportamenti ossessivi di risparmio e privazione, dall’altra, un consumo compulsivo in risposta a sentimenti di inadeguatezza o vuoto esistenziale.

In quest’ottica, possiamo fare riferimento alle teorie di B. F. Skinner sul condizionamento operante, che suggeriscono come i comportamenti economici siano spesso rinforzati da gratificazioni immediate (ad esempio, la sensazione di benessere derivata dall’acquisto di beni) o dalla riduzione di sensazioni negative (come l’ansia legata all’accumulo di denaro). Questo ciclo di gratificazione può portare a una dipendenza dal consumo, simile a quella che si osserva nei disturbi del controllo degli impulsi.

Money dysmorphia e identità: l’influenza della società dei consumi

La nostra epoca è caratterizzata da una società dei consumi che eleva il denaro a simbolo di successo, potere e felicità. In questo contesto, la money dysmorphia può essere vista come il riflesso di un disagio più ampio che coinvolge la costruzione dell’identità individuale. Come sostenuto da Jean Baudrillard nel suo celebre saggio “La società dei consumi”, l’accumulo di beni e denaro diventa un modo per costruire un’immagine di sé, creando una forma di alienazione in cui l’individuo perde il contatto con la sua autentica essenza.

Baudrillard sostiene che l’economia moderna non si basa solo sullo scambio di beni, ma anche sulla loro significazione simbolica. In questo contesto, l’individuo è costantemente spinto a “consumare” per confermare il proprio valore e la propria identità, portando a una distorsione della percezione di sé e delle proprie risorse economiche. La money dysmorphia rappresenta quindi una manifestazione patologica di questo processo, in cui la percezione del proprio benessere finanziario è profondamente influenzata dalle aspettative sociali e culturali.

Terapie e interventi per la money dysmorphia

Il trattamento della money dysmorphia richiede un approccio multidisciplinare, che unisca elementi di psicoterapia, educazione finanziaria e interventi di tipo cognitivo-comportamentale. La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), in particolare, si è dimostrata efficace nel modificare i pensieri automatici negativi legati alla percezione del denaro, sostituendo i modelli disfunzionali con pensieri più realistici e funzionali.

Un altro approccio utile può essere quello della mindfulness, che aiuta gli individui a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri pensieri e emozioni, senza giudicarli. La mindfulness applicata alla gestione del denaro può aiutare a ridurre l’ansia finanziaria e a promuovere un rapporto più equilibrato con il denaro.

L’Importanza dell’educazione finanziaria

L’educazione finanziaria è fondamentale per contrastare la money dysmorphia. Come suggerito da Richard Thaler, pioniere dell’economia comportamentale, molti dei nostri errori finanziari sono il risultato di scarsa consapevolezza e comprensione dei meccanismi economici. Insegnare agli individui come gestire il proprio denaro in modo consapevole e informato può ridurre la tendenza a sviluppare percezioni distorte del proprio valore finanziario.

Money Dysmorphia come specchio della società contemporanea

La money dysmorphia è un fenomeno che riflette le contraddizioni della nostra epoca, in cui il denaro assume un valore simbolico e identitario che va oltre il semplice strumento economico. La sua gestione richiede un approccio integrato che consideri sia gli aspetti psicologici che economici, aiutando gli individui a sviluppare una relazione più sana e consapevole con il den

Bibliografia

  1. Kahneman, D. (2011). Thinking, Fast and Slow. Farrar, Straus and Giroux.
  2. Freud, S. (1913). Totem e tabù. The Hogarth Press and the Institute of Psychoanalysis.
  3. Bowlby, J. (1980). Attachment and Loss: Vol. 3. Loss, Sadness, and Depression. Basic Books.
  4. Beck, A. T. (1976). Cognitive Therapy and the Emotional Disorders. International Universities Press.
  5. Skinner, B. F. (1953). Science and Human Behavior. Macmillan.
  6. Thaler, R. H. (2015). Misbehaving: The Making of Behavioral Economics. W.W. Norton & Company.
  7. Baudrillard, J. (1970). La società dei consumi. Il Mulino.

Sitografia

  1. American Psychological Association (APA). Understanding and Treating Money Anxiety Disorders. Disponibile su: https://www.apa.org/
  1. Behavioral Finance. Money and Psychology: The Impact of Mental Health on Financial Decision-Making. Disponibile su: https://www.behavioralfinance.com/
  1. Mindful Spending. Recognizing and Managing Money Dysmorphia. Disponibile su: https://www.mindfulspending.org/
  1. NerdWallet. How to Manage Financial Anxiety: Dealing with Money Dysmorphia. Disponibile su: https://www.nerdwallet.com/
  1. Psychology Today. Money Anxiety Disorder: Signs and Solutions. Disponibile su: https://www.psychologytoday.com/

Simona Lauri
Simona Lauri
Simona Lauri
Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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