Assertività per uno stile di vita sano e per relazioni vincenti
Assertività…di cosa si tratta? Capita spesso, nel corso della vita quotidiana, di non essere stati in grado esprimere la propria opinione. Il motivo? Il timore di ricevere giudizi negativi; oppure, a lavoro, di non essere riusciti a dire di no ad un compito extra richiesto dal capo o da un collega; o ancora, dopo avere ricevuto pesanti critiche senza controbattere. La lista di situazioni di questo tipo potrebbe continuare all’infinito e all’interno dei più disparati contesti (lavoro, famiglia, amici, amore…). Ciò che accomuna tutte queste situazioni è il vissuto che la persona “vittima” degli altri e degli eventi sperimenta: da frustrazione a senso di insicurezza per arrivare anche a un forte senso di irritazione e rabbia.
Diverse tipologie di persone
Nel mondo delle relazioni esistono diverse modalità di comunicare e di entrare in contatto con l’altro e ciascuna può condurre la persona a provare sensazioni piacevoli: sentirsi ascoltati, capiti, apprezzati, essere in grado di capire lo stato d’animo e le intenzioni delle persone, aiuta infatti a rinforzare la propria autostima, ad avere fiducia nelle proprie capacità, e a sperimentare un generale stato di benessere nei confronti di se stessi e del mondo che ci circonda. Esistono, invece dall’altro lato, delle modalità comunicative disfunzionali, che se utilizzate con una certa frequenza, conducono la persona a vivere le sensazioni di frustrazione e di rabbia descritte precedentemente.
Volendo individuare alcune delle tipologie di comportamenti comunicativi non efficaci messi in atto dalle persone possiamo distinguere due categorie principali:
Le persone “passive”
Appartengono a questa categoria le persone che nella vita quotidiana si mostrano costantemente attente ai bisogni degli altri, sempre pronte a compiacere il prossimo. Chi adotta un comportamento passivo, in genere, non è in grado di riconoscere quando affermare i propri diritti e finisce col subire silenziosamente senza opporsi; possiede un livello elevato di ansia sociale e presenta difficoltà nel dire di no nel timore di scatenare “confilitti” e finisce con il farsi influenzare dagli altri.
Quali conseguenze genera un comportamento passivo?
In una prima fase le persone vengono lodate e stimate dagli altri per la loro completa disponibilità e questo, spesso, crea in loro la convizione che il mostrarsi sempre e comunque disponibili sia una qualità da difendere. Alla fine accade, però, che si finisce con “l’abusare” eccessivamente della persona passiva e che questa si trovi costretta a dover dire sempre si, anche nei casi in cui vorrebbe realmente rifiutare. Altre volte può accadere che la persona provi a dire di no o a difendersi ma, spesso torna sui suoi passi, dilaniata dal senso di colpa. Graduale perdita della stima di sè e rabbia prendono il sopravvento, ma, anche in questo caso, la persona non è in grado di esprimere e dare voce a queste sensazioni che vengono tendenzialmente represse e che in alcuni casi trovano come unica valvola di sfogo la somatizzazione.
Le persone “aggressive”
Contriariamente alle persone passive, quelle aggressive appaiono costantemente concentrate su di sè e si avvalgono di metodi e comportamenti coercitivi e distruttivi. Questa tipologia di persone agisce cercando di soddisfare unicamente i propri bisogni e trarre vantaggi. Teme, inoltre che senza un comportamento aggressivo si rischi di non raggiungere i propri scopi e ritiene che qualsiasi forma di gentilezza rappresenti una debolezza da nascondere agli altri.
Quali conseguenze genera un comportamento aggressivo?
Inizialmente la persona aggressiva può essere in grado di raggiungere gli obiettivi che si è prefissata ma a discapito della qualità delle relazioni sociali. Utilizzando un comportamento prevacaritore, infatti, la persona aggressiva finisce con l’inimicarsi tutti e ad essere escluso da chi gli sta intorno. Se a livello razionale, la persona aggressiva ritiene l’isolamento come l’unico modo per difendersi dal mondo, a livello emotivo, genera frustrazione, collera, ostilità. A questo insieme di emozioni si uniscono il senso di colpa e l’ansia che nel caso della persona aggressiva trova come valvola di sfogo, il conflitto.
Emerge in maniera evidente come entrambi i modelli producano conseguenze negative, pertanto, è lecito porsi una domanda: esiste una via di mezzo tra i due modelli di comportamento?
Cosa fa una persona assertiva
Esiste un’abilita sociale chiamata, in psicologia, assertività. Per assertività si intende la capacità da parte della persona, attraverso una comunicazione verbale e non verbale efficace, di affermare le proprie abilità e doti personali e al contempo riesce a costruire delle relazioni positive con gli altri. Più specificamente, con il termine assertività si fa riferimento alla capacità di esprimere le proprie emozioni, le proprie opinioni, in maniera adeguata e coerente al contesto nel quale ci si trova.
Chi adotta un comportamento assertivo, dunque, è in grado di:
- far valere i propri diritti ma allo stesso tempo di prestare attenzione alle esigenze degli altri.
- esprimere, da un lato, senza nessuna insicurezza o stati di ansia le proprie opinioni anche quando queste siano diverse dalla maggioranza e dall’altro rispettare le opinioni degli altri.
- progettare e pianificare in maniera flessibile, modificando in itinere il proprio comportamento, in maniera funzionale al raggiungimento degli obiettivi.
- fidarsi delle proprie capacità e saper scegliere in maniera totalmente autonoma.
- utilizzare una comunicazione chiara e priva di ambiguità.
- chiedere spiegazioni qualora non si capisca il motivo di certi comportamenti.
- lavorare in gruppo riuscendo a costruire un buon rapporto con tutti i membri. Allo stesso tempo, potere affermare se stessi.
L’elenco dei vantaggi che un atteggiamento assertivo comporta sono decisamente numerosi. Il conseguente benessere che genera sia nella persona che lo pratica sia su chi gli sta intorno è piuttosto elevato. Come tutte le abilità sociali, l’assertività può essere considerato un comportamento umano che si apprende attraverso continue esperienze relazionali e sociali positive a partire dalla nascita, ma, con un pò di “pratica,” è possibile svilupparla e potenziarla anche in età adulta. Nel prossimo articolo sull’assertività verranno proposti consigli, strategie e suggerimenti concreti per cercare di adottare in maniera spontanea un comportamento assertivo.
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