Nomofobia e dipendenza da Smartphone: quando la tecnologia crea disagi

Nomofobia e dipendenza da Smartphone: quando le nuove tecnologie creano disagi

nomofobia

Nomofobia e dipendenza da Smartphone: quando la tecnologia crea disagii

Nomofobia, è un termine, introdotto recentemente per indicare la condizione di forte ansia e di paura sconsiderata di rimanere senza connessione, senza telefoni cellulari e più in generale, la preoccupazione costante di non potere accedere, da un momento all’altro, alla rete e dunque, di non essere più in contatto con gli altri e col mondo.

Dietro questa “paura moderna”, si nasconde, talvolta, la paura di rimanere soli o ancora, si può presentare un’eccessiva forma di “attaccamento” alle nuove tecnologie, che spesso può sfociare in un vera e propria forma di dipendenza dalle nuove tecnologie.

Nomofobia: cosa fare per cercare di gestire la dipendenza dalle nuove tecnologie?

1) Rieducarsi: un primo passo importante, potrebbe essere quello di entrare in una ben precisa ottica di “prevenzione” rispetto all’eccessiva dipendenza dagli smart-phone. Se cominci a percepire, infatti, che il cellulare, il pc e i dispositivi portatili, iniziano a prendere sempre di più il sopravvento nel corso della tua quotidianità, prendi in mano il controllo, prima che siano loro a controllare te e il tuo stile di vita. E’ fondamentale precisare che adottare un comportamento “drastico”, vale a dire, imporsi di evitare di usare, dall’oggi al domani, smartphone, pc ecc…è controproducente, dal momento che, più ci vietiamo una cosa, più forte diventa il desiderio di “trasgredire” e voler cedere alla “passione”.

Connessi ma non sempre

2) Connessi…ma non sempre: a partire da quanto suggerito prima, rieducati gradualmente all’idea e alla condizione di non essere costantemente connesso e reperibile. Potrebbe essere utile, dunque, scegliere un particolare momento della giornata, nel corso della quale, decidere volontariamente di disconnettersi, o ancora, selezionare delle stanze, all’interno della propria casa, nelle quali non portarsi dietro palmari o pc, optando, invece, per altre attività (giocare con i propri figli, leggere un libro, ecc…). Questa modalità, può essere utile, infatti, a prendere le giuste distanze dalla rete e a tollerare meglio l’eventuale assenza.

Programma, vecchie abitudini…chiedi aiuto

3) Programmare per ridurre: nel caso in cui il bisogno di controllare la propria presenza nella rete, la propria reperibilità, diventi frequente, piuttosto che evitare in maniera assoluta l’accesso alla rete, decidi un’ orario nel quale concentrare la gestione di tutte le attività svolte on line nel caso in dovesse insorgere il desiderio al di fuori dell’orario prestabilito, cerca di procrastinare, pensando che sarà possibile “soddisfare” questo bisogno nell’orario che hai scelto per svolgere attività di questo tipo.
4) Riprendi con le vecchie abitudini: può sembrare banale, ma passeggiare all’aria aperta, guardare un film, sono tutte attività che aiutano a prendere piacevolmente le distanze dal mondo virtuale.
5) Nel caso in cui la nomofobia sia associata ad un eccessiva forma di dipendenza o a vere e proprie manifestazioni ansiose connesse alla paura di rimanere soli, potrebbe essere utile rivolgersi ad un psicologo.

Guarda il video della puntata “Extreme, oltre i limiti”, nel quale troverai il mio intervento con i consigli per cercare di gestire  la nomofobia e la dipendenza da internet.

 

 

 

 

 

 

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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