Paura dei prelievi e degli aghi: da cosa dipende e come affrontarla 

Paura dei prelievi e degli aghi: da cosa dipende e come affrontarla 

paura dei prelievi

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Paura dei prelievi e degli aghi: da cosa dipende e come affrontarla 

Molti di noi hanno qualche paura o fobia nascosta nel proprio armadio. Siamo umani e, come tali, tutti noi conviviamo con delle piccole cose che ci fanno paura e che ci rievocano ricordi negativi. 

Le fobie, inoltre, sono alquanto comuni e diffuse e spesso se ne ritrovano alcune anche molto particolari e specifiche che pochi di noi conoscono.

 L’elenco delle fobie, infatti, è estremamente lungo e particolare tanto che, per molti, è super interessante scoprire che quella fobia, in realtà, esiste in modo “ufficiale” e spesso è condivisa da tanta altra gente.

Riflessioni introduttive

Una delle fobie sicuramente più diffuse e che molti di noi condividono è quella degli aghi e dei prelievi; può sembrare strano ma, in realtà, si tratta di una paura che molti di noi vivono e che quindi si fa sempre più viva nel momento del prelievo.

Una domanda che molti si pongono, soprattutto quelli che ne soffrono, è “da cosa nasce questa paura dell’ago e dei prelievi  e soprattutto come si può affrontare? 

In questo articolo parleremo di questa paura cercando di mostrarvi qualche dettaglio in più sulla sua origine ma soprattutto dandovi dei consigli pratici per affrontarla al meglio. Curiosi? Continuate a leggere.

Paura dell’ago e dei prelievi: a cosa facciamo riferimento?

Come già accennato, molti di noi condividono la paura degli aghi e dei prelievi : quindi parliamo di una paura piuttosto radicata ma che non molti conoscono. 

In realtà la paura degli aghi è riconosciuta anche nel DSM-5 sotto il nome di “belonefobia”; questo termine indica la paura di tutti gli oggetti taglienti come aghi o spilli.

Per quanto riguarda, invece, la paura dei prelievi viene indicata come una fobia nel DSM-5 e ha come nome specifico “emofobia”. 

Quindi, come possiamo notare, si tratta di due fobie ufficiali che trovano anche spazio all’interno del Manuale diagnostico dei disturbi mentali.

A questo punto, però, potremmo chiederci “cosa differenzia la “semplice paura” dalla fobia?”

Sicuramente ciò che caratterizza le fobie è proprio la sovrastima del pericolo che, quindi, va a scatenare una serie di reazioni fisiche ma anche psicologiche nel soggetto. Ad esempio molti sperimentano vissuti di ansia legati alla visione dell’ago o anche in modo anticipato rispetto alla situazione del prelievo stesso; a ciò si aggiungono sintomi fisici come sudorazione eccessiva, battito cardiaco accelerato, debolezza, nausea, vista alterata o anche vertigini.

Insomma nel caso della fobia anche il solo immaginare queste due situazioni, scatena molti di questi sintomi che, a proprio volta, vanno a determinare l’evitamento di queste due situazioni. Nel caso della paura, invece, il soggetto può avere difficoltà nell’affrontare le fonti della paura stessa ma i sintomi e le reazioni sono meno intense e, quindi, anche più gestibili rispetto a quelli sperimentati nel caso di una vera e propria fobia.

Da cosa nasce questa paura?

Una domanda molto comune che ci si pone nel caso di paure e di fobie è “da cosa nascono?”

Insomma cosa porta il soggetto ad avere paura o sperimentare fobia rispetto ad elementi che, di per sé, non sono fonti di pericolo per il soggetto?

Sicuramente il soggetto ha vissuto una situazione così traumatica e negativa che poi ha determinato l’insorgenza della paura e della fobia. Ad esempio in alcuni casi queste paure possono derivare da una situazione in cui il prelievo non è andato a buon fine o nel caso della vista di un ago che per qualche ragione ha determinato un senso di paura e di pericolosità. In altri casi queste paure possono emergere a causa di alcuni sentimenti negativi o fisici provati durante un prelievo; per esempio chi ha sperimentato un attacco di panico o sudorazione durante il prelievo può avere paura anche nei prelievi futuri.

Come affrontarle?

Altra domanda che molti si pongono, soprattutto se soffrono di queste due paure, è “come si possono affrontare?”  Insomma quali sono i consigli per chi deve farci i conti?

Ecco qualche consiglio.

Fai qualche passo alla volta

Uno dei metodi privilegiati per affrontare le paure e le fobie è quello dell’esposizione graduata. Cosa intendiamo?

Nel caso di paura di aghi e prelievi, molto utile potrebbe essere fare un passo alla volta come recarsi un giorno prima nel luogo dove si farà il prelievo per renderlo familiare o anche esporsi alla visione di un ago che, man mano, diviene sempre più “grande”. In questo caso si cercherà di abituarsi a questa visione.

Rivolgiti ad un esperto

Nel caso in cui non si trattasse soltanto di paura ma di vera e propria fobia, un passo decisivo sarebbe quello di rivolersi ad un esperto. In questo caso, infatti, si potrebbe avviare un percorso per poter affrontare al meglio la fonte della paura o della fobia così da comprendere bene da dove deriva e che funzione ha nella tua vita.

Simona Lauri

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    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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