Forme di trascuratezza materna: quando si parla di negligenza?

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Forme di trascuratezza materna: quando si parla di negligenza?

Nel precedente articolo è emerso come la negligenza sia difficile da definire o da rilevare rispetto ad altre forme d’abuso; tuttavia gli esperti di assistenza sociale hanno individuato diverse forme  di trascuratezza materna (www.childwelfare.gov/index.cfm)

1) NEGLIGENZA FISICA

 è una delle forme  di trascuratezza materna non solo più conosciute ma anche la più diffusa. All’interno di questa categoria si collocano:

  • L’abbandono del bambino senza che gli venga assicurata cura e controllo. Generalmente un bambino viene considerato abbandonato quando sono trascorsi due giorni dall’abbandono.
  • Rifiuto della custodia da parte dei genitori del bambino.
  • Affidare ripetutamente la custodia del bambino, per giorni o settimane ad altre persone a causa del disinteresse del caregiver di farsi carico del piccolo e delle sue esigenze.
  • Trascuratezza nutrizionale che si verifica quando un bambino è visibilmente denutrito o affamato per lunghi periodi di tempo e la cui condizione è testimoniata da un lento sviluppo.
  • Trascuratezza del vestiario: il bambino indossa abiti non adatti alla stagione.
  • Altre trascuratezze fisiche che includono mancanza della preoccupazione per l’igiene del bambino nonché della sua sicurezza e del suo benessere (per esempio: guidare in stato di ebbrezza in presenza di un bambino o lasciare un bambino piccolo incustodito in automobile).

 

2) NEGLIGENZA MEDICA

include tutte le tipologie di rifiuto, omissione o ritardo nelle cure prettamente mediche fondamentali per la buona salute del bambino. Si distinguono:

  • Rifiuto ed omissione di provvedere alla salute del bambino o di consentirgli le cure necessarie stabilite da un professionista competente della sanità in caso di malattie, danni fisici o particolari condizioni mediche.
  • Ritardo nella ricerca di cure adeguate in caso di problema di salute serio che una persona ragionevole avrebbe tempestivamente riconosciuto e immediatamente proposto all’attenzione medica.

3) CONTROLLO INADEGUATO

 comprende un certo numero di comportamenti tra i quali:

  • forme di trascuratezza maternaMancanza di un controllo adeguato alla fascia d’età. I bambini non sono supervisionati per estesi periodi o vengono lasciati la notte da soli.
  • Esposizione ai rischi sia dentro che fuori casa. In questa tipologia rientrano: rischio di entrare in contatto con veleni, piccoli oggetti, fili elettrici, scale, droghe; inalazione di fumi o sostanze (particolarmente pericolose pericolosa in caso di bambini con problemi polmonari quali asma ed allergie varie); facile accessibilità ad eventuali armi presenti in casa e lasciate cariche ed incustodite; ingestione di acqua sporca, alimenti decomposti quali feci di animali o umane; mancanza di sicurezza in automobile.
  • Caregiver inadeguato. Un altro comportamento che rientra in questa categoria consiste nell’affidare il bambino alle cure di una persona di cui il genitore è consapevole della poca affidabilità.
  • Altre forme di controllo inadeguato, come ad esempio: lasciare un bambino col caregiver adatto ma senza dare a quest’ultimo tutte le indicazioni necessarie per la cura del piccolo e affidandolo a ad esso per un tempo indeterminato.
  • Lasciare il bambino con un caregiver che non lo sorveglia adeguatamente (per esempio il caregiver pur essendo col bambino è costantemente distratto da altre attività).
  • Consentire al bambino di intraprendere comportamenti rischiosi, illegali o nocivi ( per esempio lasciare che un bambino fumi marijuana).

forme di trascuratezza materna4) NEGLIGENZA EMOTIVA

è il tipo di trascuratezza tipicamente più difficile da valutare e che può provocare danni più gravi ed a lungo termine rispetto alla negligenza fisica. Si presenta spesso in concomitanza con le altre forme di negligenza ma anche di abuso e include:

  • Persistente disattenzione, assenza o manifestazione inadeguata di affetto nonché mancata soddisfazione delle esigenze di affetto, supporto emotivo e di attenzione che il bambino richiede.
  • Esposizione cronica a violenza domestica estrema di altri componenti della famiglia.
  • Incoraggiare o consentire al bambino di accedere all’uso di alcool o droghe.
  • Isolare o negare al bambino la possibilità di interagire e comunicare col gruppo dei pari e con gli adulti, ostacolando anche la comunicazione interna alla famiglia.
  • Incoraggiare o permettere altri comportamenti maladattivi (per esempio la delinquenza) che in circostanze normali susciterebbero sul genitore preoccupazione.
  • Rifiuto, nonostante la raccomandazione professionale competente, di consentire un trattamento necessario per la risoluzione di problemi emotivi e comportamentali del bambino.
  • Fallimento nel cercare di offrire un trattamento necessario per problemi emotivi e comportamentali del bambino, che qualsiasi persona ragionevole avrebbe riconosciuto come bisognosa di attenzione professionale.
  • Altre forme di negligenza emotiva: rientrano in questa categoria altre forme di disattenzione ai bisogni emotivi o di sviluppo, non classificabili sotto qualche altra forma di negligenza emozionale

5) NEGLIGENZA EDUCATIVA

 in questa categoria rientrano:

  • Consentire l’assenteismo cronico da scuola. Il genitore,dunque, è informato delle continue assenze del bambino ma non interviene per risolvere il problema.
  • Non iscrivere un bambino alla scuola dell’obbligo o non mandarlo a scuola per più di un mese senza validi motivi.
  • Rifiutare di concedere al bambino la possibilità di usufruire di servizi correttivi in caso di problemi di apprendimento diagnosticati dalla scuola.

Le cause che provocano le diverse forme di trascuratezza materna tipo sono molteplici e di varia natura, sia per quanto concerne la genesi stessa del fenomeno, sia per la reversibilità degli effetti. Prevedere quali saranno gli esiti di una peculiare tipologia di rapporto madre-bambino è un compito difficile ma doveroso, non solo per tutelare e proteggere il bambino ma per sostenere la famiglia stessa (Foti, C., Borsetto, C., Farci, S., 1998).

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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