Disturbo oppositivo provocatorio: bambini difficili?
IL DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (DOP)
Anche i bambini più educati possono essere difficili e impegnativi. Ma se vostro figlio, bambino o adolescente, presenta frequente rabbia, irritabilità, sfida e vendetta verso sé e le figure di autorità, potrebbe presentare un Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP). In quanto genitori, non c’è bisogno che cerchiate di gestire da soli un figlio con questo problema: medici, psicologi e neuropsichiatri potrebbero aiutarvi.
Il trattamento per il disturbo riguarda un intervento non solo sul bambino ma anche su tutta la famiglia ed eventualmente un trattamento farmacologico. Non essere adeguatamente trattati significa dire bugie, essere sadici o crudeli con gli animali e le persone, abusare, in età adulta, degli altri in termini fisici e/o sessuali, adottare comportamenti che violano la legge e quindi la possibilità di sviluppare un Disturbo Antisociale di personalità. Questi soggetti infatti hanno difficoltà a provare empatia e anche la comunicazione interpersonale ha spesso delle “interferenze”, ciò significa che si fraintendono i comportamenti degli altri, che vengono interpretati come ostili o aggressivi e che porta la persona a reagire a sua volta con aggressività e la rabbia.
Le ricerche suggeriscono che il Disturbo Oppositivo Provocatorio è uno dei disturbi comportamentali più comuni nei bambini. Si stima che circa il 10,2% di tutti i bambini svilupperanno dei disturbi del comportamento, ma la reale prevalenza è ancora oscura agli studiosi.
I sintomi del Disturbo Oppositivo Provocatorio
A volte è difficile riconoscere la differenza tra un bambino volitivo ed emotivo e un bambino con Disturbo Oppositivo Provocatorio. Infatti è normale mostrare un comportamento oppositivo in determinate fasi di sviluppo del bambino.
Ma i primi sintomi del DOP in genere iniziano durante gli anni in età prescolare. A volte può manifestarsi più tardi, ma quasi sempre prima dell’adolescenza. Questi comportamenti causano una significativa compromissione della situazione familiare, delle attività sociali e scolastiche del bambino.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali 5 (DSM 5), elenca i criteri per la diagnosi di DOP:
- Un pattern di umore collerico/irritabile, comportamento polemico/provocatorio o vendicativo che dura da 6 mesi evidenziato dalla presenza di almeno quattro sintomi di qualsiasi tra le seguenti categorie, e manifestato durante l’interazione con almeno un individuo diverso da un fratello.
Umore collerico irritabile
- Va spesso in collera
- È spesso permaloso/a o facilmente contrariato/a
- È spesso adirato/a e risentito/a
Comportamento polemico/provocatorio
- Litiga spesso con figure che rappresentano l’autorità o, per i bambini e gli adolescenti, con gli adulti
- Spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste provenienti da figure che rappresentano l’autorità o le regole
- Spesso irrita deliberatamente gli altri
- Spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento
Vendicatività
- È stato/a dispettoso/a o vendicativo/a almeno due volte negli ultimi 6 mesi
Questi comportamenti devono essere presenti più spesso di quanto possono essere tipici per i coetanei. Per i bambini di età inferiore ai 5 anni, il comportamento deve avvenire per più giorni e per un periodo di almeno sei mesi. Per gli individui di 5 anni o più il comportamento deve avvenire almeno una volta alla settimana per almeno sei mesi. Se credete che vostro figlio abbia questi sintomi, potete ragionevolmente pensare di contattare un medico o un neuropsichiatra infantile o uno psicologo dell’età evolutiva. Anche il pediatra diventa un valido alleato in quanto può indicarvi la visita specialistica da fare.
Le possibili cause del Disturbo oppositivo Provocatorio
Non c’è ancora una chiara e definita causa del DOP. Possibili cause possono riguardare una combinazione di fattori ereditari e ambientali, tra cui:
- Genetici. Disposizione naturale di un bambino le cui differenze sono di carattere neurobiologico.
- L’ ambiente in cui vive.
Oltre a questi, fattori di rischio di includono:
- Temperamento. Un bambino che ha un temperamento che include difficoltà nel regolare le emozioni, come essere altamente reattivi emotivamente a situazioni o problemi a tollerare la frustrazione.
- Problemi tra i genitori. Un bambino che subisce un abuso, che vive in un contesto familiare ed educativo duro o incoerente, senza supervisione dei genitori, potrebbe sviluppare un DOP.
- Altri fattori familiari. Per esempio vivere con genitori in disaccordo tra loro, o con un genitore con un disturbo mentale o che fa uso di sostanze.
I bambini con questo disturbo possono avere problemi con genitori e fratelli, a scuola con gli insegnanti, al lavoro con le figure che rappresentano l’autorità, e possono avere grandi difficoltà a mantenere nel tempo amicizie e relazioni. Il Disturbo Oppositivo Provocatorio quindi può avere varie conseguenze a scuola e/o al lavoro, comportamento antisociale, problemi nel controllo degli impulsi, disturbo da uso di sostanze e suicidio. Questi bambini possono inoltre presentare una comorbilità con altri disturbi quali:
- Disturbo da Deficit di attenzione/iperattività (ADHD)
- Depressione
- Ansia
- Disturbi della condotta
- Disturbi dell’apprendimento e della comunicazione
Cosa possono fare i medici
Il giusto trattamento di questo disturbo, può aiutare a migliorarne i sintomi. Prima di tutto dovrete consultare il medico e/o pediatra, che dopo una prima valutazione, potrà indirizzarvi a un professionista della salute mentale che farà una diagnosi più specifica creando un trattamento appropriato per vostro figlio. Il trattamento è multidisciplinare nel senso che interessa sia una psicoterapia con il bambino, sia familiare ma anche di tipo educativo e per questa complessità, gli interventi hanno una durata di alcuni mesi. È fondamentale l’intervento tempestivo in quanto se non trattati i sintomi possono peggiorare e i farmaci da soli in genere non vengono utilizzati.
I capisaldi del trattamento per il DOP includono
- Formazione per i genitori. Lo psicologo con esperienza nel trattamento di questo disturbo può aiutare a sviluppare competenze genitoriali che sono più positive e meno frustranti per il bambino. In alcuni casi il bambino può partecipare a questo tipo di formazione.
- La terapia interazione genitore-figlio. Durante questo intervento il terapeuta osserva l’interazione genitore-figlio dietro uno specchio unidirezionale e utilizzando un dispositivo audio, guida i genitori attraverso strategie che rafforzano il comportamento positivo del figlio. I genitori imparano così delle tecniche di genitorialità più efficaci, la qualità del rapporto genitore-figlio e diminuiscono i comportamenti problematici.
- Terapia individuale e familiare. I colloqui individuali saranno in grado di insegnare a vostro figlio come gestire la rabbia ed esprimere i sentimenti in modo sano. I colloqui familiari invece possono aiutare a migliorare la comunicazione e la relazione, aiutando i membri della famiglia a lavorare in modo coerente e cooperativo.
- Terapie brevi. Che hanno lo scopo di aiutare il bambino a identificare e cambiare i modelli di pensiero che portano a problemi comportamentali.
- Competenze sociali. Vostro figlio potrebbe anche beneficiare di una terapia che lo aiuterà a interagire in modo più efficace con i coetanei.
Il genitore inoltre è invitato durante la vita quotidiana a dare istruzioni chiare su un comportamento quando lo ritiene necessario, riconoscere e lodare i buoni comportamenti e i cambiamenti positivi.
Il trattamento può aiutare a ripristinare l’autostima del bambino e a ricostruire un rapporto positivo tra il genitore e il figlio.
Cosa possono fare i genitori
Prima che vi rechiate dallo psicologo cercate di fare una lista dei comportamenti che avete osservato in vostro figlio o domande e curiosità che volete fare al medico.
- Cosa avete notato e per quanto tempo?
- Scrivete le informazioni rispetto alla vostra famiglia, compresi i fattori che si sospettano possano aver contribuito ai cambiamenti del comportamento del vostro bambino. Includete probabili eventi stressanti che vostro figlio o stretti familiari recentemente hanno potuto sperimentare, con particolare riferimento a una separazione tra voi genitori e/o i diversi stili educativi che adottate.
- Informazioni sulla salute di vostro figlio, quindi la sua condizione fisica e mentale, nel caso in cui fossero già state fatte delle diagnosi.
- Comunicate qualsiasi farmaco, vitamine o altri integratori che vostro figlio sta assumendo.
A volte è difficile pure sapere cosa chiedere perché ci si sente scoraggiati alla sola idea che nostro figlio possa avere qualcosa, in questi casi è importante porre le giuste domande.
È per questo che qui di seguito troverete una serie di domande possibili da fare allo psicologo.
- Questa condizione è temporanea o permanente?
- Quali fattori pensa abbiano contribuito a sviluppare questo disturbo?
- Quale trattamento mi consiglia?
- È possibile che mio figlio abbia una vita normale con questo disturbo?
- È necessario che mio figlio si sottoponga ad altre visite per eventuali problemi di salute mentale o fisici correlati al disturbo?
- Che modifiche dobbiamo apportare a casa o a scuola per migliore la condizione di vita nostro figlio?
- Devo informare gli insegnanti della malattia di mio figlio?
- Ci consiglia una terapia familiare?
- Che cosa possiamo fare, noi genitori, per far fronte a questo problema?
La valutazione psicologica
Il professionista per determinare se il bambino ha un disturbo oppositivo provocatorio dovrà fare una valutazione psicologica e questo includerà la condizione medica generale, la frequenza e l’intensità dei comportamenti di vostro figlio, il comportamento relazionale e la presenza di altri disturbi dell’apprendimento, mentali e di comunicazione.
Il ruolo più importante che voi genitori possiate avere è quello dell’ amore incondizionato, accettazione e coerenza con vostro figlio, anche quando mettere in pratica ciò che imparate dal trattamento talvolta può essere difficile e faticoso. Non dovete essere troppo duri con voi stessi.
Cercate di seguire questi consigli
- Riconoscete e lodate i comportamenti positivi di vostro figlio.
- Non opponetevi o lottate per tutto, perché tutto può trasformarsi in una lotta di potere.
- Impostate delle routine attraverso la creazione di un programma giornaliero. Chiedete al vostro bambino di partecipare il più possibile a questa routine.
- Costruite il tempo insieme, con la pianificazione settimanale in cui trascorrerete del tempo insieme o le attività previste per il bambino.
- Cooperate con gli altri membri della famiglia, per garantire procedure disciplinari coerenti e appropriate. Ma cercate la collaborazione anche degli insegnanti.
- Assegnate un lavoretto domestico a vostro figlio dando chiare e semplici istruzioni.
- Essere pronti alle sfide nella fase iniziale. In un primo momento il bambino probabilmente non sarà cooperativo e non apprezzerà il vostro comportamento. Rimanere coerenti e costanti in questi compiti, rimane la chiave del successo.
Essere genitore di un bambino con Disturbo Oppositivo provocatorio non è sicuramente facile. Il colloquio con lo psicologo vi aiuterà a superare le frustrazioni e le preoccupazioni. Questo, a sua volta, può portare dei risultati di miglioramento a vostro figlio, perché vi sentirete più sicuri di voi e pronti ad affrontare i momenti problematici. Comunicate quindi tutte le vostre difficoltà per stare meglio.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio non può essere evitato. Tuttavia la genitorialità positiva e il trattamento precoce può aiutare a migliorare il comportamento e ad evitare che la situazione peggiori. Prima si affronta il disturbo meglio sarà.
BIBLIOGRAFIA
- American Psychiatric Association, “DSM 5” , Raffaello Cortina Editore, 2014, Milano
FONTI
- http://www.kidsmentalhealth.org/
- https://www.betterhealth.vic.gov.au/health/conditionsandtreatments/oppositional-defiant-disorder-odd
- Mayoclinic
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