Ho paura di volare: cosa è e come si manifesta l'aviofobia?

Ho paura di volare: cosa è l’aviofobia?

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Ho paura di volare: cosa è l’aviofobia?

L’uomo ha sempre vissuto, fin dall’antichità sulla terraferma e non c’è dubbio che sia proprio l’elemento che è in grado di dare maggiore sicurezza e garantire la stabilità della quale ha bisogno l’uomo per sopravvivere.

Ma, si sa, la sicurezza e la stabilità dopo un po’ annoiano ed è insito nell’uomo quell’istinto folle che lo spinge a superarsi, ad essere più veloce, più forte e ad andare più in alto.

Il cielo in particolare ha sempre affascinato l’uomo: una sconfinata distesa azzurra, tanto vicina e onnipresente, quanto inaccessibile.

Ed è proprio per realizzare il sogno proibito dalle leggi della natura che si è cercato per secoli di creare uno strumento, un dispositivo per rendere l’uomo capace di volare.

Lo stesso Leonardo Da Vinci, noto anche per i suoi tentativi di costruire una macchina volante, lascia un messaggio con un vero e proprio slancio visionario alle future generazioni dicendogli:

“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare”

Passa qualche secolo prima che quelle che sembrano le farneticazioni del famoso artista ed inventore si rivelino essere lo specchio della realtà: con i primordi del secolo scorso gli esperimenti dei fratelli Wright, si concludono con il primo volo della storia.

Tutti si resero subito conto delle potenzialità che poteva avere tale strumento: l’aereo subì una delle più brusche e violente evoluzioni mai viste nella storia: da prototipo realizzato artigianalmente, in pochi anni, diventa un mezzo di trasporto e infine, qualche decennio più tardi, tutte le grandi città si forniranno di aeroporti per il trasporto di centinaia di persone alla volta su enormi air bus.

Arriviamo quindi ai giorni nostri, un’epoca in cui volare è considerata una cosa più che normale.

Capita, anzi, che quando ci si avvicina ai periodi delle vacanze, il desiderio di evadere dallo stress quotidiano con un viaggio che ti portino lontano dai luoghi della quotidianità, comincia a farsi sempre più forte.

Se si sceglie di compiere questo viaggio in aereo, si è disposti a superare quel brivido che chiunque abbia volato ha provato: l’accelerazione, poi il decollo e infine la sensazione (mai stata più reale) di fluttuare.

Paura di volare: quando si parla di aviofobia?

È proprio nei momenti critici del volo, in particolar modo nel decollo, nell’atterraggio ed in caso di turbolenze, che può sopraggiungere in ognuno di noi un leggero fastidio e un certo livello di apprensione mista a paura: è del tutto naturale e  si chiama ansia o nervosismo all’idea di volare.

In effetti, fare l’esperienza di volare, è di per sé un qualcosa che può legittimamente suscitare ansia, dal momento che ci troviamo sospesi nel vuoto, all’interno di un mezzo, che non possiamo assolutamente controllare. Inoltre, il nostro corpo è soggetto a forze abbastanza violente (anche se non pericolose) alle quali non è abituato e la nostra mente si trova in un contesto che, facendo eccezione per i volatori più assidui, non è per nulla abituale.

Se ovviamente possiamo convenire sul fatto che questo nervosismo sia fisiologico e giustificato, nel momento in cui, però, il pensiero di prendere l’aereo suscita un profondo senso di terrore e un elevato stato ansioso, è possibile parlare invece, di aviofobia, più nota come la paura di volare.

La paura di volare provoca un vero e proprio attacco d’ansia: tremori, tachicardia, sensazione di soffocare, continuo stato di allerta, mal di testa, capogiri, sudore, che possono sfociare in fortissime crisi di panico, sono questi alcuni dei sintomi tipici di chi soffre di paura di volare.

Il timore più diffuso di chi soffre di aviofobia è l’incidente aereo, cosa peraltro estremamente rara ma il più delle volte fatale

Come nella stragrande maggioranza delle manifestazioni ansiose, esistono vari livelli di paura di volare, ma sono tutti caratterizzati dallo stesso pattern di sintomi

Talvolta il volo non è proibitivo per la persona che però, nei casi più lievi, vola solo quando è strettamente necessario, preferendo scegliere altri mezzi di trasporto anche in caso di percorsi lunghi.

Ad ogni modo, la persona vive, il giorno precedente al volo, l’attesa in aeroporto e tutto il viaggio in aereo, con una sensazione di forte disagio e malessere, con continui sussulti, tensione ad ogni minimo movimento o rumore del velivolo o di fronte ad ogni annuncio del personale di bordo di allacciare le cinture.

Sono presenti, inoltre, la tendenza a “rassicurarsi” controllando ogni singolo aspetto dell’aereo (“controllo tutto per rassicurarmi che non stia succedendo un incidente o qualche problema”) o, ancora, affrontare il volo esclusivamente in compagnia di amici o familiari e/o con il sostegno di tranquillanti.

In casi ancora più gravi, invece, la qualità della vita risulta notevolmente compromessa, per cui la fobia di volare influenza notevolmente non solo la scelta delle mete per le vacanze, ma anche scelte importanti per la propria vita; per esempio, la persona può arrivare a rinunciare ad importanti opportunità lavorative perché richiedono l’uso dell’aereo o può arrivare a costringersi a lunghi spostamenti in automobile, pur di non utilizzare l’aereo come mezzo di trasporto.

Tutta la vita della persona, dunque, è organizzata intorno all’evitamento di ciò che più teme.

Ci sono persone, infine, che arrivano a sperimentare ansia alla sola vista del velivolo, per cui evitano non solo di prendere l’aero, ma di guardare, perfino,  immagini, film, notiziari che possano contenere l’oggetto della loro fobia.

Per approfondire leggi:

Ho paura dell’aereo: 4 consigli per gestire l’aviofobia

 

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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