Il “dottor Google”, infatti, è pieno di insidie: inserisci un sintomo, ad esempio, mal di stomaco e apprenderai che potresti avere qualsiasi cosa, dall’appendicite al cancro esofageo. Diverse ricerche mostrano come le persone sperimentano un livello di ansia più alto, dopo aver controllato internet.
Alcuni ipocondriaci, addirittura, trascorrono tante ore del giorno sul web, al punto che non riescono più a svolgere la loro normale vita quotidiana.
Tuttavia, evita di parlare eccessivamente del problema: inizia a pensare che più ne parli, più incrementi ansia e preoccupazione!
Se qualcuno a te caro sta lottando con l’ipocondria o mostra un’eccessiva preoccupazione per le malattie, ci sono molte cose che puoi fare per aiutarlo.
E’ necessario fare una premessa: la sofferenza di una persona ipocondriaca, non è finta, i suoi vissuti esercitano un impatto negativo sulla sua qualità della vita, sulle sue emozioni, sul suo benessere, sulle sue relazioni e sul funzionamento in generale. Chi è ipocondriaco deve spesso fare i conti con l’insofferenza e l’incomprensione degli altri che, “liquidano” il suo malessere con frasi del tipo “stai tranquillo, sei in perfetta salute” “stai sereno…non ci pensare”. E’ molto più utile riconoscere la sofferenza che prova la persona ipocondriaca e incoraggiarla amorevolmente a farsi supportare da uno psicoterapeuta.
Per aiutare meglio qualcuno a far fronte a un problema è utile per capire la natura del problema stesso e alcune raccomandazioni generali per affrontarlo. Informati dunque su questo disturbo leggendo articoli, dispense o libri su di esso; oppure ascoltando video, podcast o audiolibri. Un esempio “La Paura delle malattie” di A.Bartoletti e G.Nardone
Se la persona ansiosa ti chiede essere rassicurata, puoi rassicurarla sulla sua ansia e sul suo sforzo per gestire l’ansia. Tuttavia, più parli della specifica preoccupazione per la salute su cui si sta concentrando, più convalidi e attribuisci valore alla sue preoccupazioni.
Ricorda che qualsiasi sollievo dato dalla rassicurazione è di breve durata e l’ansia tornerà presto, più potente.
Ricorda di cercare di essere paziente con l’ansia del tuo caro e con i suoi sforzi per gestirla. Non stanno scegliendo di sentirsi ansiosi volontariamente!
La psicoterapia breve strategica, attraverso l’uso di protocolli ad hoc, aiuta il paziente che soffre di ipocondria a fare proprie nuove modalità di comportamento, finalizzate a interrompere il circolo vizioso che ha contribuito alla creazione e alla persistenza del problema.
Ti sei mai trovato/a o tuttora ti trovi a vivere il cibo come una vera e propria ossessione al punto tale da trasformare il momento dei pasti in un “incubo”? O ancora, combatti con i chili in eccesso e per questo ingaggi vere e proprie lotte con la bilancia?
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Ti sei mai trovat* o tuttora ti trovi a pensare ripetutamente alla tua relazione e a domandarti continuamente -e con una grande quota di ansia- se ami ancora il tuo partner? Trascorri parte della giornata a cercare di capire se senti ancora le famose “farfalle nello stomaco”?
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