Disturbo d'ansia generalizzato: curiosità e suggerimenti
disturbo d'ansia generalizzato

disturbo d’ansia generalizzato

Il disturbo d’ansia generalizzato (o GAD) è caratterizzato da ansia eccessiva e preoccupazione dilagante per gli eventi di vita quotidiana. Le persone con sintomi di disturbo d’ansia generalizzato tendono ad aspettarsi sempre catastrofi e sono in costante ansia su tematiche quali salute, denaro, famiglia, lavoro o scuola. Nelle persone con GAD, la preoccupazione è spesso irrealistica o sproporzionata rispetto alla situazione.

La vita quotidiana diventa uno stato costante di preoccupazione e paura. Alla fine, l’ ansia domina il pensiero della persona e questo interferisce con il funzionamento quotidiano, compreso il lavoro, la scuola, le attività sociali e le relazioni

Ansia adattiva e ansia patologica

E’ necessario, però, fare una premessa: quella che noi chiamiamo ansia a volte è da considerarsi patologica, altre volte no. L’ansia adattiva è un processo corporeo naturale che si innesca tutte le le volte che siamo di fronte ad una situazione pericolosa e che genera uno stato di attivazione generale che ci rende più attenti, pronti a reagire e ci fornisce una risposta fisiologica tale da rendere il nostro organismo pronto ad affrontare il pericolo imminente. È una reazione che generalmente dura da pochi secondi a qualche minuto che si è tramandata con l’evoluzione fino ai giorni nostri.

Lo stato di attivazione (detto in gergo “arousal”), è presente nel nostro patrimonio genetico dalla notte dei tempi. Permetteva ai nostri progenitori, che si procacciavano il cibo, di riuscire a fuggire alle bestie feroci o addirittura di sorprenderle e ucciderle: in questo cas0 l’attivazione generata dall’ansia, era finalizzata alla sopravvivenza.

Per fortuna nell’attuale mondo occidentalizzato è estremamente difficile essere aggrediti da una tigre! Nonostante tutto, l’ansia funzionale rappresenta una preziosa risorsa che ci protegge da pericoli e minacce.

L’ansia disfunzionale diventa tale quando:

  • supera una determinata soglia e crea tutta una serie di effetti negativi in termini psico-fisico
  • è costantemente presente, anche quando non esiste un motivo o un pericolo reale

Ansia: una sola parola per tanti disturbi 

Facendo riferimento al DSM V, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, possiamo individuare diverse tipologie di disturbi d’ansia:

  • Ansia da separazione
  • Fobia specifica
  • Mutismo selettivo
  • Ansia sociale
  • Disturbo di panico
  • Agorafobia
  • Ansia indotta da farmaci o da condizione medica
  • Disturbi d’ansia non NAS (Non altrimenti specificati)
  • Disturbo d’ansia generalizzato

In particolare, in questo articolo, tratterò il disturbo d’ansia generalizzato

Ansia generalizzata sintomi fisici

Tensione muscolare

L’ansia costante è associata, spesso, a tensione muscolare, in particolare su schiena e collo che tendono a rilassarsi solo quando la sensazione di “minaccia imminente” è passata. Le tensioni muscolari descritte dalle persone affette da GAD includono anche dolori alle spalle e alla mascella. La tensione, inoltre, può condurre anche ad un senso di irrequietezza alle gambe e bruxismo (digrignare i denti). Rispetto ai fastidi al collo, queste manifestazioni fisiche possono non placarsi e accompagnare più o meno costantemente il soggetto ansioso.

Mal di testa e vertigini

Il disagio psicologico associato al GAD comporta uno stato di angoscia cronica per gran parte del giorno. I pensieri ansiogeni possono far precipitare in una spirale di ansia anticipatoria continua. Questa esperienza psicologica può risultare, letteralmente pesante al punto tale da provocare forti mal di testa. Se al mal di testa, si accompagna un aumento della frequenza cardiaca, possono verificarsi anche vertigini.

Mal di stomaco e altri problemi digestivi

L’intestino è il nostro secondo cervello. L’ansia, pertanto, può manifestarsi con crampi allo stomaco, nausea, costipazione o diarrea. I problemi digestivi possono avere un impatto particolarmente negativo sul funzionamento quotidiano della persona.

Nervosismo

Il nervosismo associato al GAD può manifestarsi con irritabilità o con tremore e agitazione psico-motoria.

Stanchezza e Insonnia

La preoccupazione cronica è qualcosa di estenuante e faticoso. Per questo motivo la persona che soffre di ansia generalizzata può avere problemi di insonnia (difficoltà ad addormentarsi o risvegli notturni). La mancanza di sonno e più in generale un riposo non rigenerante, esercitano un impatto negativo nel benessere psico-fisico della persona.

Mancanza di respiro

In presenza di uno stato di iperattivazione fisiologica (aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna, sudorazione e/o vertigini) può verificarsi un fenomeno noto come fame d’aria

Sintomi dell’ansia: disturbo d’ansia generalizzato e sintomi psicologici

1) Interrogativi su situazioni presenti, future o passate e tendenza a concentrarsi sugli esiti negativi e catastrofici di ogni scenario di vita quotidiana.

Ad esempio: “Cosa succede se mio figlio prendesse la  bicicletta? E se il nonno non gli ricordasse di indossare il caschetto? Che cosa succede se cade dalla bici, o peggio arriva una macchina e lo investe? Forse non dovrei lasciargli prendere una bicicletta.Potrebbe essere pericoloso ecc…

2) Tendenza a rimuginare costantemente e con profonda preoccupazione su ricordi, pensieri e/o esperienze.

Esempio: “Perché ho detto quella cosa stupida durante quell’incontro? Non avrei dovuto dirlo. Penseranno che sono stupido. Cosa succede se perdo il lavoro perché pensano che io sia stupido? “

Può capitare, inoltre, che questo stato di agitazione si riversi nell’ambito delle relazioni sociali, per cui la persona teme e vive con sofferenza e disagio i rapporti sociali. L’ansia nei confronti delle relazioni sociali può sfociare, talvolta, in fobia sociale, eritrofobia, ovvero, la paura di arrossireemetofobia, cioè la pura di vomitare in pubblico ecc..) o, ancora, il timore di essere giudicati negativamente dagli altri può dar vita a manie di persecuzione e paranoia.

Ansia e depressione: un po’ di chiarezza

I termini “ansioso” e “depresso”, vengono spesso, nel linguaggio comune, usati quasi come sinonimi.

La relazione tra queste due condizioni cliniche differenti, a volte connesse l’una con l’altra è in grado di generare forte disagio.

Una persona ansiosa che evita in virtù delle paure che prova, può arrivare ad isolarsi e per questo precludersi la possibilità di fare esperienze piacevoli; e a partire da questo scenario, chi soffre di disturbo d’ansia generalizzato può sperimentare vissuti connotati da depressione e alterazione del tono dell’umore.

In altri casi, invece, una persona depressa che si sente letteralmente svuotata e senza energia, può vivere gli impegni della vita quotidiana con una notevole quota di ansia.

Ancora, ansia e depressione posseggono caratteristiche psicologiche distinte.

I marcatori mentali  del disturbo d’ansia generalizzato includono:

Preoccupazione per il presente, il passato o il futuro

Pensieri incontrollabili su eventuali minacce o pericoli

Credere che sia meglio evitare le situazioni  che potrebbero causare ansia

Se sono presenti pensieri sulla morte, ciò che si teme è il pericolo percepito a livello fisico

I marcatori mentali della depressione includono:

Mancanza del senso di speranza

Senso di sfiducia

Pensieri di inutilità

Se sono presenti pensieri sulla morte, possono derivare da una convinzione persistente che la vita non valga la pena di essere vissuta o che l’individuo sia un peso per gli altri. Nei casi di depressione da moderata a grave, possono essere presenti pensieri suicidari.

Disturbo d’ansia generalizzato: la terapia farmacologica

Nei casi gravi di ansia, i sintomi sono talmente acuti e devastanti  al punto tale da rendere difficile la vita dei soggetti che ne sono affetti.

È necessario, però, segnalare una serie di disagi legati a questo tipo di terapia: come tutte le terapie farmacologiche il rischio risiede nell’abuso e negli effetti collaterali: spesso la psicoterapia implica un impiego di tempo impegno e pensiero non indifferente e si può quindi decidere di adottare la strada farmacologica perché apparentemente più semplice.

Questo tipo di intervento nel lungo periodo risulta essere abbastanza poco efficace e addirittura dannoso, poiché, eliminando i sintomi e non la loro origine, essi si ripresenteranno più forti di prima.

Si prenda l’esempio delle Benzodiazepine, largamente utilizzate nella terapia degli attacchi di panico; il loro effetto è comprovato e nel breve periodo portano dei miglioramenti nella vita della persona e rendono possibile la terapia, ma è stato provato che il loro utilizzo per lunghi periodi influenza negativamente le capacità attentive e mnemoniche. 

Disturbo d’ansia generalizzato: la psicoterapia

Il modo più efficace per uscire dal tunnel dell’ansia è la psicoterapia.

Come per gli attacchi panico, attraverso tutta una serie di prescrizioni e in particolare, con la creazione di protocolli di intervento costruiti ad hoc, la terapia strategica è in grado di agire efficacemente in molti disturbi d’ansia e ansia generalizzata.

I limiti autoimposti dall’evitamento, scompaiono, le paure tornano ad essere realistiche e le preoccupazioni diventano nuovamente parte degli inevitabili, ma non insormontabili, problemi della vita.

Consigli per iniziare a gestire il disturbo d’ansia generalizzato

PASSO 1: conoscere l’ansia e il GAD

Un primo passo utile per cominciare a gestire l’ansia, consiste nel capire alcuni “fatti” sull’ansia stessa.

FATTO 1: L’ansia è un sistema normale e adattivo del nostro corpo che ci comunica quando siamo in pericolo. Ciò significa che affrontare la tua ansia non comporta l’assoluta eliminazione di essa ma soltanto una sua migliore e più funzionale gestione.

FATTO 2: L’ansia può diventare un problema quando il nostro corpo vive in una costante sensazione di minaccia e pericolo, anche quando nessuna minaccia e nessun pericolo sono presenti.

PASSO 2: conoscere i grilletti che innescano la tua ansia

Il prossimo passo importante è capire come funziona nello specifico il tuo disturbo d’ansia generalizzato. Come per tutti gli altri disturbi d’ansia, la persona con  GAD si agita particolarmente quando si trova di fronte a tutte quelle situazioni (trigger) che innescano pensieri e preoccupazioni. Ma quali sono i trigger di ci soffre di ansia generalizzata?

Gli adulti con GAD diventano ansiosi ogni volta che c’è una situazione di incertezza o se non sono sicuri al 100% delle cose. Se soffri di ansia generalizzata, è questo il motivo alla  base del tuo problema: ti preoccupi di quasi tutto…quasi tutto nella vita è incerto, quindi c’è sempre qualcosa di cui essere preoccupati!

Se è il GAD è il problema contro cui stai lottando, allora, probabilmente, sei qualcuno che si preoccupa eccessivamente. Ed è proprio questa preoccupazione che ti fa sentire in ansia. .

Per gestire le preoccupazioni, devi prima diventare un esperto nel riconoscerla. Tu, molto probabilmente, pensi di essere già un “esperto di preoccupazioni” poiché è una condizione che ti accompagna quotidianamente. Tuttavia, quando alla maggior parte delle persone, viene chiesto cosa, nel corso della settimana, li ha fatti preoccupare particolarmente,  o non riescono a ricordare o ricordano solo quelle piuttosto “salienti”, dimenticando il resto. Chi è vittima di ansia generalizzata, invece, ha una memoria di ferro e ricorda tutte le sue preoccupazioni. Un modo per iniziare, a guardare le tue preoccupazioni da una prospettiva differente, consiste nel tenere un diario.

Per una settimana, annota, due-tre volte al giorno, i pensieri che più ti assillano, unitamente alla situazione o stimolo che ha innescato l’ansia.

PASSO 3: Classificare le tue preoccupazioni

Esistono due categorie di preoccupazioni:

  1. Preoccupazioni per problemi attuali (ad esempio, “cosa succede se non ne ho abbastanza soldi per pagare le bollette? “,” cosa succede se non finisco il mio rapporto in tempo? “,” cosa succede se dopo la discussione col mio amico, non ci parleremo mai più? “)
  1. Preoccupazioni per situazioni ipotetiche (ad esempio, “cosa succede se il volo che dovrò prendere domani, viene annullato?”; “Cosa succede se mi ammalo improvvisamente di una malattia incurabile?)

Una delle principali differenze tra queste due categorie di preoccupazioni, è la quota di controllo che puoi esercitare. Rispetto ai problemi attuali, puoi avere un controllo diretto. Ad esempio, puoi gestire le tue finanze, impegnarti a lavoro, o parlare in maniera diretta col tuo amico, per risolvere il problema.

Rispetto alle situazioni ipotetiche, invece, non hai quasi alcun controllo. Per esempio, a meno che tu non sia il pilota, non potrai mai avere la certezza assoluta sul buon esito del viaggio e non puoi controllare (a parte uno stile di vita sano, all’esercizio fisico e l’alimentazione) la presenza o meno di una malattia incurabile.

Dal momento che questi tipi di preoccupazione sono diverse, devi essere in grado gestirle in maniera differenziata.  Da qui l’importanza del diario: in questo modo potrai individuare le tue preoccupazioni prevalenti.

RICORDA: molte persone con disturbo d’ansia generalizzato ha paura di scrivere ciò che più crea in loro ansia, dal momento che temono di stare peggio di come stanno. Questa paura, in realtà, è un’altra trappola mentale del tuo problema. Inizia a pensare che stai semplicemente diventando un esperto nel catturare e riconoscere le tue preoccupazioni. Inoltre, presto, potresti renderti conto che mettendo tutto “nero su bianco”, potresti trovarne giovamento.

PASSAGGIO 4: costruisci la tua cassetta degli attrezzi anti-ansia

Il modo migliore per iniziare a gestire la tua preoccupazione consiste nell’iniziare a costruire una cassetta degli attrezzi di strategie per bloccare ciò che più ti crea ansia. Quello che segue è un elenco di strumenti che puoi usare per gestire il disturbo d’ansia generalizzato.

Sebbene la sensazione di ansia nel GAD, sia dovuta alle tue preoccupazioni, può essere utile iniziare a bloccare le ripercussioni a livello fisico dell’ansia. Pertanto, queste prime due tecniche sono progettate per aiutarti a ritrovare un benessere fisico, allentando i sintomi somatici innescati dall’ansia.

STRUMENTO N. 1: tecniche di rilassamento distensivo-progressivo

Le tecniche di rilassamento consentono di:

  • Gestire al meglio eventi e situazioni fonti di stress e ansia
  • Prendere consapevolezza dei propri stati di tensione muscolare, sia in condizioni di riposo che in condizione di attività.
  • Prendere coscienza del proprio corpo e saperlo “ascoltare”

STRUMENTO N.2 :mindfulness

Mindfulness è la traduzione in inglese della parola Sati, che nella lingua pali (lingua liturgica del Buddhismo), si riferisce all’espressione “attenzione consapevole”, “consapevolezza”.

Letteralmente l’ideogramma completo si riferisce all’atto di vivere il momento presente con il cuore. Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, Mindfulness significa “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante” (1994, p. 63).

STRUMENTO N.3: Immunizzarsi all’incertezza

La ricerca ci mostra che un fattore scatenante per la preoccupazione del GAD è l’incertezza. Il problema è che quasi tutto nella vita è incerto perché nessuno può predire il futuro. Se il tuo trigger è l’incertezza, il modo migliore per affrontarlo è imparare a immunizzarti ad essa, esponendoti- quotidianamente- a piccoli rischi. 

Scrivi per esorcizzare: Se la paura, finisce col prendere eccessivamente il sopravvento, prova a scrivere, mettendo “nero su bianco”,  tutte le ansie e le angosce che più attanagliano la tua mente. Tenta di circoscrivere il più possibile all’interno di questo spazio tutte le fantasie più angoscianti per evitare che queste possano debordare nel corso della giornata.

In conclusione, l’ansia è una delle sensazioni più paralizzanti e difficili da affrontare, poiché più la si combatte, più essa si presenta con tenacia e violenza. Tuttavia la conoscenza del proprio problema, che passa attraverso l’esplorazione di se stessi, delle proprie emozioni e dalle proprie paure, è la strada giusta per superarla.

Bibliografia

 

 

 

 

 

 

 

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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