Dolore cronico e ipocondria: cosa succede?

Dolore cronico e ipocondria: cosa succede?

dolore cronico

dolore cronico

Ipocondria in relazione a disturbi d’ansia e attacchi di panico, disturbi gastrointestinali, dolore cronico

Quante volte ci è capitato di scherzare parlando di ipocondria? Probabilmente spesso. 

Il motivo è forse dovuto al fatto che le persone che soffrono di ipocondria, all’esterno e da parte di persone che invece non ne soffrono, possono apparire esagerate e spesso fuori luogo. Insomma è difficile comprendere i comportamenti o anche i pensieri di chi è ipocondriaco perché spesso possono apparire del tutto insensati.

Riflessioni introduttive

L’ipocondria, nonostante tutti i falsi miti ad essa legati, è un vero e proprio disturbo d’ansia, anzi potremmo definirlo come uno dei più comuni e conosciuti. 

Soprattutto negli ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia da covid-19, l’ipocondria ha preso sempre più piede e si è mostrata in modo piuttosto chiaro; ad esempio molte erano le persone che avevano timore e ansia rispetto alla possibilità del contagio e che, spesso, confondevano ciò che potevano essere i sintomi da influenza con quelli da covid.

Sicuramente l’ipocondria è un disturbo molto impattante e che spesso si associa ad alcuni disturbi specifici come i disturbi d’ansia generalizzata, gli attacchi di panico, ma anche ai disturbi gastrointestinali o al dolore cronico. In questo articolo parleremo proprio di questo.

L’ipocondria, i disturbi d’ansia e gli attacchi di panico: cosa accade?

L’ipocondria è uno dei disturbi appartenenti alla categoria generale dei “disturbi d’ansia” contenuta nel DSM-5. 

Quando parliamo di ipocondria, però, facciamo riferimento ad una specifica paura o fobia ossia quella che comporta la paura e la preoccupazione eccessiva di avere o di aver contratto malattie gravi.

In questo caso, quindi, ciò che accade è che il soggetto non riesce a tranquillizzarsi e ad eliminare i pensieri disturbanti riguardo questa paura anche dopo aver svolto vari esami e visite mediche, per poter eliminare le cause organiche dei disturbi che presenta.

Molte volte ciò che accade è che l’ipocondria genera e alimenta i disturbi d’ansia o gli attacchi di panico. È come se si instaurasse un vero e proprio circolo vizioso in cui il disturbo d’ansia genera, a sua volta, l’ipocondria. 

In questo caso il soggetto tenderà a non riconoscere i segnali e i sintomi legati ai disturbi d’ansia o gli attacchi di panico oppure tenderà a confonderli con sintomi legati a malattie fisiche e organiche. 

Ad esempio un attacco di panico può essere spesso confuso con un infarto in corso e, quindi, il soggetto con ipocondria tenderà a preoccuparsi eccessivamente per l’infarto non riconoscendo, invece, l’attacco di panico in sé. Questa preoccupazione eccessiva può quindi alimentare altri attacchi di panico o anche i disturbi d’ansia generalizzata che quindi possono portare il soggetto a vivere costantemente in uno stato d’ansia e di preoccupazione.

L’ipocondria, i disturbi gastrointestinali e il dolore cronico

In altri casi l’ipocondria può riguardare sintomi fisici e organici che quindi impattano nella vita del soggetto. 

Molto spesso l’ipocondria può riguardare i disturbi gastrointestinali: cosa accade?

In questo caso ciò che spesso la persona ipocondriaca vive è l’instaurarsi di una preoccupazione a causa dei sintomi fisici che presenta. A loro volta, però, i sintomi fisici come quelli dovuti a disturbi gastrointestinali, ad esempio stipsi, insorgono in momenti altamente stressanti per il soggetto.

 In questo caso, quindi, ciò che accade è che il sintomo fisico segnala un malessere psicologico da parte del soggetto: ad esempio può segnalare un forte stress o anche un disagio che il soggetto sta provando in quella fase della sua vita.

Il vero nocciolo della situazione è che, in questo caso, il soggetto non riesce a comprendere che quei sintomi fisici e organici sono presenti per via di ciò che vive a livello psicologico. Molto spesso, infatti, essi vengono confusi e interpretati a livello fisico quindi è proprio lì che si instaura l’ipocondria nel soggetto. 

In questo caso, quindi, il soggetto vive una preoccupazione costante a causa dei sintomi fisici legati alla sfera gastrointestinale e al dolore cronico; essi vengono interpretati come dei sintomi legati a malattie gravi e non curabili e, quindi, si ha timore di ciò che potrebbe succedere.

Questa preoccupazione, quindi, non viene neanche placata dalle visite mediche che quindi confermano la mancanza di malattia organica. È qui che l’ipocondria diventa una costante nella vita del soggetto quindi estremamente impattante.

Consigli

Una domanda che ci potremmo porre, in questa situazione, è: “cosa fare in questo caso?”

Ecco qualche consiglio.

Chiedi aiuto

L’ipocondria è sicuramente un disturbo da non sottovalutare in quanto può generare e alimentare anche altri disturbi e può impattare in modo negativo sulla propria vita. 

Importante è, quindi, chiedere aiuto e riuscire ad uscire dal circolo vizioso che questo disturbo crea nella nostra vita. Ad esempio un professionista potrà aiutarti a comprendere da cosa deriva l’ipocondria stessa e potrà anche aiutarti a trovare strategie ottimali per gestirla.

Valuta i tuoi sintomi

Spesso i sintomi che viviamo diventano un vero e proprio incubo perché ci portano a pensare al peggio; nel caso dell’ipocondria questa dinamica è molto evidente. 

Importante è, dunque, valutare i sintomi che vivi e farti aiutare in questa valutazione. Importante è affidarsi a ciò che il medico ci dice.

Simona Lauri

stop abbuffateVIDEOCORSO

FERMA LA FAME EMOTIVA

Ti sei mai trovato/a o tuttora ti trovi a vivere il cibo come una vera e propria ossessione al punto tale da trasformare il momento dei pasti in un “incubo”? O ancora, combatti con i chili in eccesso e per questo ingaggi vere e proprie lotte con la bilancia?

Il videocorso “STOP ABBUFFATE CON LA MINDFUL EATING” sarà in grado di offrirti una bussola per allineare le tue intenzioni con le tue azioni quotidiane.

SCOPRI DI PIU'


doc da relazione come uscirneVIDEOCORSO

DOC DA RELAZIONE

Ti sei mai trovat* o tuttora ti trovi a pensare ripetutamente alla tua relazione e a domandarti continuamente -e con una grande quota di ansia- se ami ancora il tuo partner? Trascorri parte della giornata a cercare di capire se senti ancora le famose “farfalle nello stomaco”?

Il videocorso “DOC DA RELAZIONE COME USCIRNE” ti aiuterà a riconoscere le trappole che stanno dietro ai dubbi sull’amore e a vivere il rapporto serenamente!

SCOPRI DI PIU'



Contatta la psicologa

    Acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo GDPR.


    Simona Lauri
    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Dolore cronico e ipocondria: cosa succede?
    Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza. Utilizzando questo sito web, accettate i nostri INFORMATIVA SULLA PRIVACY.
    Leggi tutto