Leader: come riconoscerlo e tre profili di successo (parte prima)
Una volta una persona, ex calciatore mi disse: “ un vero leader in campo è colui che prende le difese dei suoi compagni di squadra, dentro e fuori dal campo. Guarda Maradona, Diego era uno che in campo avrebbe difeso i suoi compagni fino alla morte. Arbitri, avversari scomodi, lui era pronto, era il capitano.”
Queste parole mi hanno fatto riflettere su come deve essere un leader. È evidente che per esserlo bisogna avere qualità e caratteristiche importanti.
Un leader deve essere equilibrato, per difendere i compagni deve sapere come porsi con chi minaccia la squadra, con coraggio e andando oltre i propri limiti. Spesso si parla del leader, ripercorrendo le dure imprese svolte da lui, ma questo concetto non tiene conto del fatto che lo si è anche nei momenti di maggior serenità. Il leader supporta in ogni momento il gruppo di persone con le quali collabora.
Il termine leader deriva dalla parola to lead (condurre), ma per l’uso corrente molto utilizzato in italiano significa colui che conduce, che guida un gruppo. Colui che quando sei sotto 2 a 0 in un campo di calcio, suona la carica e i compagni vedendolo, percependolo si fanno coraggio e il loro livello si alza fino a ribaltare il risultato. Certo, anche quando si perde si rimane comunque leader. Ed è proprio questa la differenza tra capo e leader.
3 tipi di leader
Essere leader è una caratteristica che alcune persone hanno e che altre invece non hanno. Le persone guardano al lui come una persona che sa il fatto suo, quella persona che sa decidere. Nel mondo dello sport, come nella, vita l’arte di decidere è fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Una decisione presa conferisce nell’animo una responsabilità e il leader è alla ricerca di questa responsabilità.
Nel mondo sportivo ci sono vari tipi leader con qualità e caratteristiche diverse. Solitamente non si proclama da sé il condottiero ma viene nominato, anche tacitamente, dal gruppo.
1. Leader tecnico
2. Leader carismatico
3. Leader silenzioso
4. Leader difensivo
5. Leader guerriero
Qui di seguito passiamo in rassegna i primi tre profili
Leader tecnico
Il leader tecnico è colui che, quando è in campo, sprigiona tutto il suo talento e tutta la sua fantasia attraverso la tecnica. La tecnica (dal greco τέχνη [téchne], “arte” nel senso di “perizia”, “saper fare”, “saper operare”) è l’insieme delle norme applicate e seguite in un’attività, sia essa esclusivamente intellettuale o anche manuale. Questa è la definizione di tecnica secondo Wikipedia. Saper fare, presuppone una padronanza nell’uso di strumenti. Saper utilizzare le tecniche è una di quelle componenti che le persone possono utilizzare. Il leader tecnico all’interno di una squadra invece, è quella persona che attraverso la tecnica riesce a risolvere ostacoli e, a cui le altre persone, si affidano nel momento del bisogno. Per citare qualche esempio campioni del calibro di Steph Curry, meraviglioso giocatore di basket NBA all’interno della sua squadra è ritenuto un leader tecnico. Attraverso la sua immensa tecnica riesce a fare cose che ad altri giocatori non è permesso. La sua cura nel tiro da 3 punti, il suo handballing* sono di una pulizia tecnica che nel momento di bisogno a chi ti affidi? Yes, risponde presente Steph. Un altro esempio, questa volta nel calcio, è l’ormai ex giocatore Andrea Pirlo. Per molti in mezzo al campo è stato il maestro. La sua tecnica, addizionata alla sua visione di gioco, o meglio visione panoramica di gioco, è senza ombra di dubbio una delle qualità che spiccano all’interno di una squadra. La consapevolezza della squadra, nel momento in cui giochi con lui in campo, è che sai che sia che giochi una partita di amichevole estiva o che sei alla finale mondiale, la palla a lui gliela dai e sei e ti senti al sicuro, in poche parole: un autentico leader tecnico.
Leader carismatico
Il leader carismatico è colui che con il suo carisma letteralmente ti trascina, che traina senza pressioni il team di lavoro. Quando c’è lui in uno spogliatoio la sensazione è paragonabile ad una luce che si accende ed illumina tutto. Molte persone sono attratte dalle persone carismatiche. Sono loro che si confrontano con gli arbitri, con le dirigenze, con gli avversari. Diventano un fattore determinante perché riescono con la loro forza interiore ad alzare il livello performativo oltre che a se stesse, a tutti i compagni di squadra. Il carisma è spesso associata ad una forma di aura che avvolge chi la possiede. Leggendari personaggi hanno avuto quest’aura. Le sue parole vengono quasi sempre ascoltate e questo motivo è legato dal fatto che i leaders carismatici sanno toccare le corde giuste dei propri compagni di squadra e spingono a raggiungere un obiettivo comune. Un leader carismatico può essere un allenatore. I leaders carismatici che ho nel mio immaginario sono principalmente 2:
2. Phil Jackson
José Mourinho è un grandissimo allenatore di calcio. Quello che più impressiona di José, oltre alle vittorie (dato questo fondamentale) è la sua comunicazione. Ci sono persone che nelle dichiarazioni non riscuotono effetti particolari al di fuori dell’informazione e altri invece che, attraverso la voce, la prossemica, i gesti e le parole affascinano chiunque li ascolti. Il giudizio di quello che dice può essere positivo o negativo ma, le emozioni che scatenano con la loro comunicazione sono elettrizzanti. La maggior parte delle dichiarazioni di José, attuale allenatore del Manchester United, sono da titolo in prima pagina, cosa questa non così semplice. All’interno della sua squadra i giocatori ne sono quasi ipnotizzati. Durante una stagione calcistica ci sono vari momenti di tensione e Mourinho sa perfettamente come stimolare i propri giocatori all’azione. Egli è un perfezionista e attraverso l’esempio e la sua comunicazione ci sono vari aneddoti di giocatori che per lui farebbero qualsiasi cosa, una fra tutte la dichiarazione del campione svedese Ibrahimovic: “ Mourinho ci conosceva perfettamente, avremmo fatto di tutto per lui, se ci avesse chiesto di ammazzare lo avremmo fatto”. Conoscete Ibrahimovic? Un giocatore che difficilmente si fa dire cosa deve fare. Ibra è noto per la sua fama da Bad Boy quindi immaginate la squadra cosa avrebbe fatto se Mou gli avesse chiesto al 120esimo minuto di fare un allungo di 100 metri per fare goal o per difendere. Phil Jackson è stato uno degli allenatori di basket più vincenti nella storia della NBA. Egli era soprannominato maestro zen per la sua fama di hippie che tanto stonava in una lega e una società in cui la competizione e il machismo regnavano. Il suo modo di fare e la sua bravura si sono contraddistinti per come giocatori del calibro di Jordan, Kobe Bryant, Ron Artest, “il verme” Rodman e tanti altri, abbiano avuto assoluta venerazione nei suoi confronti. Regalava ai suoi giocatori libri per la crescita personale perché il basket non era tutto. Questa sua personalità legata al suo genio erano una formula a cui i suoi giocatori non potevano sottrarsi. Il carisma li travolgeva seguendo un uomo con la missione della vittoria.
Leader silenzioso
I leader silenziosi sono giocatori particolari. Spesso le parole o impartire ordini sono peculiarità dei grandi leader. I leader silenziosi al contrario, lo sono per meriti riconosciuti dai compagni di squadra. È quel giocatore speciale che, attraverso l’esempio riesce a influenzare l’energia dei propri compagni. Franco Baresi è stato uno dei più grandi difensori che il calcio abbia mai avuto. Una persona che ci giocò contro, disse di lui: “ parlava poco ma ad un suo cenno tutti si muovevano. Era un mio idolo e di fronte a lui mi paralizzai, con lo sguardo, con i suoi occhi azzurro intenso, era capace di intimidire chiunque”.
Quelli illustrati in questo articolo sono solo 3 dei 5 profili di leader.
Per conoscere gli altri due profili e 5 consigli per diventare un bravo leader, clicca qui.
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