Gioco singolo: opportunità, limiti e 3 consigli per sceglierlo.

Gioco singolo: opportunità, limiti e 3 consigli per sceglierlo

gioco singolo

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Gioco singolo: opportunità, limiti e 3 consigli per sceglierlo

Le opportunità e gli aspetti positivi del gioco singolo sono esclusivamente per la persona che vince. Nelle imprese nei giochi singoli vengono ricordati gli uomini o le donne che quell’impresa l’hanno vinta. Il duro cammino verso il successo è condito anche di sofferenze, anch’esse solitarie. In un gruppo invece si dividono le colpe e anche le sofferenze.

Le mitiche imprese, ad esempio, di Federica Pellegrini sono a livello mondiale imprese eroiche. La solitudine delle sue vittorie sono festeggiamenti goduti in maniera triplicata rispetto ad un componente di una squadra, dove il merito viene condiviso. Il successo per un singolo ha un sapore egoistico, anche perché sai che la vittoria è tutta farina del tuo sacco. Per chi avesse un carattere egoista, sicuramente la vittoria nel gioco singolo donerebbe l’estasi.

Limiti nel gioco singolo

I limiti nel gioco singolo sono di varia natura. Facciamo un esempio che rende l’idea. All’interno di una squadra di calcio capita che un giocatore in un torneo come il mondiale si faccia male. L’infortunio diagnosticato dal dottore sportivo della squadra dichiara che l’entità dell’infortunio non permetterà al giocatore di disputare le successive due partite. Mettiamo il caso che questa squadra sia alla semifinale del campionato mondiale, il giocatore non riuscirebbe a disputare la finale. Oltre al dolore di non disputare la partita della vita, rimane lo sconforto di essere un potenziale giocatore decisivo. Se la squadra in questione dovesse vincere, nel palmares dei suoi trofei risulterebbe la coppa del mondo? La risposta è sì. Il giocatore festeggerebbe con gioia anche lui nonostante l’amarezza di non aver giocato.

Ora prendiamo il caso di un giocatore singolo come un boxer, un tennista, o un velocista dei cento metri. Nel momento decisivo di una competizione l’atleta, facciamo un velocista, nelle semifinali dell’olimpiade si infortuna compromettendo la finale che sognava da una vita.

Non c’è un sostituto che può coronare il tuo sogno, ma sei tu che con il tuo infortunio sarai amareggiato sapendo che dovrai aspettare allenandoti come un pazzo per altri 4 anni.

Un altro limite è la condivisione. Gli allenamenti sono una parte fondamentale per un atleta e la fatica si sposa con essi. Nella fatica avere un compagno di squadra ti può aiutare, puoi essere stimolato, puoi ridere durante la fatica. Nello sport singolo la fatica è tua e tu dovrai auto motivarti per eccellere.

gioco singolo: 3 suggerimenti per sceglierlo

  1. Segui la tua passione perché è da lì che potrai capire realmente cosa fa per te. Seguire la propria natura è l’elemento in principio per scalare la vetta ed arrivare in cima.
  1. Prova a fare sia uno sport di squadra e sia uno singolo. Nell’indecisione cerca i pro ed i contro, oltre che per lo sport praticato, anche per il tuo carattere. A volte il carattere in uno sport può essere un limite.
  1. Prenditi un momento per te. Rilassati e chiudi gli occhi. Respira. Respirando rallenti il battito cardiaco e inizierà la magia. Immagina di trionfare. Nei festeggiamenti come ti immagini? Condividi il festeggiamento con al fianco dei compagni o esulti da solo con il cuore che scoppia per l’emozione?

Per approfondire leggi:

Sport individuale: perchè farlo e chi può praticarlo

 

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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