Chi di voi non conosce Wendy, la protagonista femminile della famosa fiaba Peter Pan?
In maniera diametralmente opposta al protagonista della storia, la bambina mostra un atteggiamento caratterizzato da forte senso di responsabilità nei confronti degli altri ed una spiccata tendenza a prendersi costantemente e instancabilmente cura di tutti, dai fratellini a Peter Pan stesso.
Se un comportamento di questo tipo può sembrare del tutto “normale” (se non addirittura, indice di profonda maturità), portato all’esasperazione, conduce verso quella che è stata definita proprio Sindrome di Wendy (sindrome crocerossina). Di cosa si tratta nello specifico?
Essere sempre disponibile, pronta ad aiutare le persone che la circondano –in particolar modo il partner- confortare e risolvere i problemi e le incombenze di chiunque si rivolga a lei/lui, sono queste alcune delle caratteristiche tipiche della persona con Sindrome di Wendy.
Ciò che tiene “inchiodati” questi soggetti all’interno di tale dinamica sono, da un lato, il forte senso di responsabilità che provano e dall’altro la credenza secondo la quale “il benessere e la felicità dell’altro” dipenda esclusivamente da loro.
A partire dal loro continuo mostrarsi gentili e presenti per l’altro, chi vive con la Sindrome di Wendy, si costruisce un ulteriore convinzione (avvallata dai feedback che riceve dagli altri) che le porta a credere che per essere oggetto di attenzione, per meritare affetto e amore, sia necessario donare e dare in maniera incondizionata, pena, la possibilità di non ricevere a loro volta amore e attenzione, o peggio, perdere la persona amata. La fine di un rapporto, infatti, non viene tollerata e nel caso in cui ciò si verifichi, la persona entra in un profondo stato di sofferenza connotata da sensi di colpa e rimuginazione rispetto al fatto di non aver dato o fatto abbastanza.
All’interno di un rapporto di coppia, una modalità comportamentale di questo tipo può provocare svariate conseguenze:
Tristezza, sensazioni di vuoto e sensi di colpa, come accennato precedentemente, sono alcuni degli stati d’animo sperimentati da chi soffre della Sindrome di Wendy.
Emozioni del tutto normali quali rabbia, irritazione ecc…vengono spesso del tutto “negate” e mai manifestate o espresse, dal momento che vengono vissute come emozioni che rischiano di provocare conseguenze spiacevoli agli altri.
Solitamente chi vive mettendo in atto la dinamica tipica della sindrome crocerossina non si rende immediatamente conto dell’effetto boomerang che è in grado di innescare il suo comportamento. Una serie di relazioni fallite, la sensazione di sentirsi “svuotate”, prive di “energie” ed una primo sentore di sfiducia nei confronti degli altri, possono portarle, talvolta, a chiedere aiuto ad uno psicologo.
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