Autoefficacia ed autostima: consigli per incrementarle

Autostima ed auto-efficacia: un pò di chiarezza e…consigli per migliorarle

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autoefficacia

Che idea hai di te come persona?

L’idea che ciascuno di noi ha di se stesso, rientra, in psicologia, all’interno di un concetto multifattoriale, definito .

Il sè, in maniera semplicistica, altro non è che una descrizione sfaccettata di come ci si percepisce e che fa riferimento ad aspetti quali il fisico, l’appartenenza ad un gruppo, la professione svolta o particolare interessi. All’interno del concetto di sè, ciascuno di noi fa rientrare gli aspetti (emotivi, sociali, fisici ecc…) della propria persona che ritiene significativi.

Alcuni aspetti del concetto di sé possono essere semplici affermazioni che descrivono in maniera “neutra” caratteristiche della propria persona: “Ho un’istruzione universitaria” o “Io non ballo”, vale a dire che la persona, di fronte a tali affermazioni, non gli attribuisce nè un valore positivo, nè uno negativo.

Infatti, le persone con una buona autostima ed un buon senso di auto-efficacia (che sono aspetti collegati al concetto di sè) sono spesso in grado di riconoscere i propri limiti senza attribuirgli necessariamente un giudizio. Ad esempio, una persona potrebbe dire di sè: “Non ho un buon senso dell’orientamento” senza per questo svalutarsi.

Se una persona, invece, ha una bassa autostima, il concetto di sé può essere distorto nella direzione di una descrizione negativa.

Cosa è l’autostima

Volendo utilizzare un linguaggio molto semplice, autostima significa semplicemente apprezzare se stessi per come si è – pregi ma anche difetti, debolezze ecc…

In generale, una persona che nutre sentimenti positivi rispetto al concetto che ha di sè, abbia una buona autostima. Tuttavia, l’autostima può riferirsi anche ad aree molto specifiche della propria persona.

Ad esempio, una persona può avere una bassa autostima per quanto riguarda l’aspetto fisico ma possedere una buona stima  rispetto alle sue capacità a lavoro.

Autoefficacia: che cosa è?

Questo costrutto fu formulato per la prima volta da Albert Bandura che definì il Senso di Autoefficacia come: le convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le sequenze di azioni necessarie per produrre determinati risultati. (Bandura, 2000).

In genere corrisponde al livello di competenza percepito da un individuo. Il senso di auto-efficacia può variare da una situazione all’altra. Ad esempio, una persona potrebbe sentirsi in grado di eccellere in uno sport particolare, ma potrebbe non sentirsi all’altezza di parlare in pubblico.

Quali sono le caratteristiche di una persona con bassa autostima?

1) Sentimenti di infelicità.

Le persone con bassa autostima, in genere, sono infelici. Il senso di soddisfazione e contentezza della vita deriva, principalmente, da come ci sentiamo rispetto a noi stessi. Per alcune persone, una bassa autostima può condurre a vissuti depressivi.

2) Sentimenti di ansia.

Molte persone con bassa autostima sperimentano ansia, soprattutto ansia sociale. Per quale motivo? Spesso, tendiamo a valutare il nostro sé basandoci sul confronto con gli altri e con le persone per noi significative. Inoltre, molte persone sono eccessivamente preoccupate poichè temono il giudizio degli altri; hanno paura di essere valutati e presumono che gli altri possano vedere quegli stessi difetti e quelle mancanze che loro vedono in se stessi. A partire da queste preoccupazioni, è possibile sviluppare forti sentimenti di ansia (fobia sociale, ansia da prestazione).

3) Sentimenti di inferiorità e tendenza al perfezionismo.

La maggior parte delle persone con bassa autostima si sente inferiore agli altri. Credono di non essere all’altezza degli standard raggiunti  dalle altre persone.

Ancora, gli individui che hanno una bassa autostima, proprio a causa della loro perenne preoccupazione rispetto a quello che gli altri possono pensare di loro, ricercano costantemente di raggiungere la perfezione. Dal momento che la perfezione non esiste, la delusione ed il senso di fallimento rischiano di prendere il sopravvento.

4)Impazienza o irritazione nei confronti di sè stessi o con gli altri.

Un’altra caratteristica della bassa autostima è la tendenza a mostrarsi impazienti o facilmente irritati di fronte ad errori, difetti o inadeguatezze.

5) Tendenza a concentrarsi eccessivamente agli altri

Gli individui con bassa autostima spesso determinano i loro obiettivi e le loro mete, assecondando esclusivamente bisogni e desideri degli altri. Il punto di partenza è la svalutazione dei propri desideri. Tale atteggiamento, a lungo andare, può condurre a vissuti quali aggressività repressa, o problemi quali dipendenza affettiva ecc…

6) Negatività.

La bassa autostima induce la persona ad assumere un atteggiamento negativo. Questa negatività non sempre viene manifestata all’esterno (criticarsi continuamente, chiedere sempre scusa agli altri ecc…) ma ad avere un carattere negativo è il dialogo interiore della persona (dire a sè stessi: “non valgo nulla”; “gli altri sono migliori di me”…)

Quali sono le caratteristiche della persona con un basso senso di autoefficacia?

1) Paura di rischiare.

Gli individui con un basso senso di auto-efficacia si considerano incapaci di conseguire il successo. A partire da questa premessa, spesso non sono disposti a rischiare o a sperimentare provare situazioni nuove perché sono convinti che il risultato sarà un fallimento. Questa credenza è una trappola pericolosa, dal momento che la chiave principale per aumentare l’auto-efficacia consiste proprio nel mettersi in gioco e nel fare sempre nuove esperienze.

2) Paura dell’incertezza.

Un senso di autoefficacia basso è spesso correlato all’indecisione e ad un senso di incertezza. La persona con autoefficacia scarsa, senza garanzie di successo assolute, non prende decisioni. Di conseguenza, potrebbero non scoprire mai contesti e situazioni nelle quali potrebbe avere successo.

3) Cercare di rimandare sempre un’immagine positiva

Le persone con bassa auto-efficacia sentono di non essere capaci ma provano, comunque, a rimandare agli altri un’immagine di successo e positiva. Possono spendere una grande quantità di energie nel tentativo di comportarsi in modo tale da ottenere l’approvazione degli altri.

Autostima: come incrementare l’autostima?

Leggi il mio articolo per scoprire alcune strategie per migliorare l’autostima

Autoefficacia: come incrementarla?

1) Sviluppa il “set” di abilità.

Il modo più importante per migliorare l’autoefficacia è sviluppare un bagaglio di competenze necessario per sentirsi efficaci. Se hai problemi ad avere successo nel tuo lavoro, identifica le tue aree di deficit e decidi cosa fare per migliorare. Chiedi agli altri di valutare onestamente le tue capacità e chiedi consigli specifici su come potere migliorare. Una volta che sai cosa devi fare, fai esperienza, finché non ti senti competente. Ecco come si sviluppano la competenze: con la pratica.

2) Osserva e ispirati a modelli positivi

Un modo per apprendere le abilità necessarie per sentirsi competenti, consiste nell’osservare gli altri. È possibile osservare il comportamento di quelle persone di successo, per imparare a raggiungere tu in prima persona il successo.

3) Focalizzati e lavora su aspetti ed obiettivi specifici.

Per migliorare l’auto-efficacia, è opportuno concentrarsi sugli su obiettivi e aspetti specifici. Se qualcuno ti fornisce un feedback generale, specialmente se questo giudizio è negativo, hai meno possibilità di cambiare concretamente. Ad esempio, se vuoi che un bambino impari a lavare i piatti, evita di dire: “Questi piatti non sono puliti”, mentre più funzionale potrebbe essere la seguente affermazione: “Lascia che ti mostri come caricare la lavastoviglie per pulire ben bene i piatti.”

4) Rinforzati e premiati.

Più un comportamento positivo viene rinforzato, più aumenta la motivazione a continuare a metterlo in pratica. Se vuoi migliorare la tua autoefficacia concentrati su ciò che fai bene e rinforzalo concedendoti un premio.

Fonte

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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