Cardiofobia: aiuto sento che il mio cuore è impazzito!
Si definisce cardiofobia, una particolare forma di patofobia che spinge la persona a manifestare una paura irrazionale e incontrollata di poter essere vittima improvvisa di infarto o più, in generale, di gravi patologie cardiache, nonostante l’assenza di patologie organiche. Tutta l’attenzione della persone, dunque, è concentrata sul cuore.
La persona cardiofobica può lamentare costanti e frequenti dolori al petto (nonostante l’assenza di patologie organiche) e mostrare un’ansia eccessiva in presenza di qualsiasi segnale di alterazione del battito cardiaco (tachicardia o rallentamento della frequenza cardiaca –bradicardia)
Il mio cuore è impazzito
Quello che accade alle persone cardiofobiche e che contribuisce ad incentivare inconsapevolmente il problema stesso, è la condizione nella quale si pongono, nel tentativo di monitorare il cuore e per rassicurarsi del fatto che nulla di grave stia per accadere: ascoltare e controllare la frequenza cardiaca. E’ proprio questo costante controllo, però, che conduce il cardiofobico all’interno di una pericolosa trappola:
– il monitoraggio del battito cardiaco, innesca, infatti, un’alterazione del ritmo cardiaco stesso e tale alterazione non può far altro che indurre la persona a preoccuparsi ulteriormente, al punto tale da arrivare a sperimentare veri e propri attacchi di panico. I sintomi innescati dal panico vengono solitamente interpretati come banco di prova dell’arrrivo imminente di un infarto e pertanto il cardiofobico -impaurito- finirà col recarsi al pronto soccorso, con la richiesta di una visita e di un intervento immediato.
Visite cardiologiche, elettrocardiogrammi, uso di ansiolitici e ancora l’evitamento di situazioni o attività stressanti, emotivamente forti o che comportano sforzo fisico, rappresentano le altre tentate soluzioni messe in atto dal soggetto cardiofobico.
Familiari e amici, di contro, nel tentativo di rassicurare il proprio caro, possono ritrovarsi a cercare di dissuaderlo dall’idea di essere vittima di infarti improvvisi ma, nella maggior parte dei casi, finiscono con l’assecondare le richieste di essere accmpagnati al pronto soccorso o alle ripetute visite mediche, contribuendo inconsapevolmente, anche loro, ad esacerbare il problema stesso.
L’intervento strategico breve per il trattamento della cardiofobia
Un tipo di trattamento molto efficace per la cardiofobia è l’approccio strategico breve. Attraverso l’uso di particolari manovre terapeutiche che sposano la medesima logica del paziente, la terapia breve strategica, conduce, da un lato, verso la rottura di una delle principali tentate soluzioni disfunzionali che mantengono il problema (l’ascolto costante del cuore) e dall’altro ad un cambiamento delle modalità di vivere e percepire i segnali provenienti dal proprio corpo.
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