Cryophobia, paura del freddo:consigli per gestire la criofobia

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Cryophobia, paura del freddo:consigli per gestire la criofobia

La criofobia è una paura estrema del freddo e può manifestarsi con paura irrazionale verso gli oggetti freddi, o nei confronti delle basse temperature.

La fobia per il freddo provoca livelli di paura e ansia, che superano di gran lunga le normali sensazioni di “fastidio” che prova, normalmente, una persona nel momento in cui si confronta col freddo; tale fobia, spesso, conduce le persone  a costruire la loro vita in funzione dell’evitamento di tutte quelle situazioni che possano esporle alle basse temperature e a proteggersi da queste.

Cryophobia: quali sintomi?

I sintomi di cryophobia sono molto variabili, in genere, comunque, l’ansia è caratterizzata da mancanza di respiro, tachicardia, svenimenti vertigini o addirittura, ansia generalizzata, crisi di panico. Questa sintomatologia, ovviamente, si acuisce, in particolare durante i mesi invernali, per cui, i criofobici si coprono in maniera eccessiva, possono indossare i guanti in ogni momento della giornata,  si rifiutano di utlizzare il frigorifero, non escono di casa, evitano di assumere cibi e bevande ghiacciate e possono anche decidere di trasferirsi in luoghi caldi. Ciò che si nasconde dietro alla criofobia è, talvolta, la paura di ammalarsi o di stare male a causa del freddo. A questa fobia è spesso associata, la quionofobia, vale a dire la fobia per la neve. I quionofobici, precisamente, non sopportano la neve, provano ansia  semplicemente vedendola e non possono nemmeno pensare di toccarla.

Cosa fare per cercare di gestire la paura del freddo?

  1. Une tentata soluzione messa in atto dai criofobici, è il costante controllo di sé e del proprio corpo, finalizzato alla ricerca dei segnali che gli diano la conferma del fatto che il freddo li faccia sentire male. In realtà, è proprio questo controllo che fa perdere il controllo e che contribuisce ad amplificare le sensazioni connesse all’ansia e alla paura e a provare, dunque, fastidio per il freddo. L’amplificazione delle sensazioni, a sua volta, contribuisce a far sentire realmente male la persona e, come in una sorta di profezia che si autoavvera, pertanto, l’esperienza finirà con l’essere realmente disastrosa, proprio come la persona si aspettava che fosse. Potrebbe essere utile, pertanto, iniziare a pensare che “più controllo, più sto male”.
  2. Informati: “ciò che non si conosce fa molta più paura”; inoltre, come ho già accennato precedentemente, evitare, incrementa il problema. Potrebbe essere utile, dunque, cominciare ad avvicinarsi alla situazione temuta, ricercando gradualmente informazioni. Per esempio, potrebbe essere utile fare delle ricerche on line sul freddo, sugli effetti delle basse e delle alte temperature ecc…

Un passo alla volta e…scrivi…

  1. Un passo alla volta: cercate di programmare delle situazioni che, in maniera graduale, possano aiutarvi ad entrare in contatto con l’oggetto della propria paura. Ad esempio, uscire in un giornata di media temperatura con uno strato di vestiti inferiore rispetto a quello usato abitualmente, in seguito programmare una passeggiata in montagna ecc… Prima di ogni situazione, provate anche ad assegnarvi un voto, su una scala da 1 a 10 rispetto al dolore e all’ansia che pensate andrete a provare e poi a darne un altro, dopo aver affrontato la situazione. Molto, spesso, il voto che abbiamo assegnato prima è molto più alto rispetto a quello che ci assegniamo dopo aver vissuto l’esperienza!
  2. Scrivi: in procinto ad ogni micro-obiettivo che ci si è creati, è consigliabile scrivere, mettendo nero su bianco tutte le paure, le emozioni, i pensieri rispetto alla situazione che si dovrà affrontare.
  3. Qualora la criofobia fosse così elevata da rendere difficile la normale gestione della vita quotidiana, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per una consulenza finalizzata al supporto e al superamento della fobia in questione.

Guarda il mio intervento sulla paura del freddo su “Extreme, oltre il limite”

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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