Fobia sociale:…aiuto gli mi spaventano…meglio evitarli!
La fobia sociale, definita anche ansia sociale, è un disturbo molto diffuso, è presente, infatti, con un’incidenza che va dal 3% al 13% della popolazione italiana, e colpisce, solitamente, più le donne che gli uomini. Tale disturbo, tendenzialmente, esordisce durante l’adolescenza o in prima età adulta ed è in grado di influenzare negativamente la vita della persona e di quelle che la circondano.
Chi soffre di fobia sociale, sa benissimo che la sua peggiore nemica, che l’accompagna in ogni suo gesto, comportamento o pensiero è proprio un’ansia smisurata nei confronti di tutte quelle situazioni in cui si è esposti pubblicamente. Più nello specifico, chi soffre di ansia sociale ha il timore che tutto ciò che fa o dice possa essere sbagliato ed essere oggetto di giudizio da parte di chi lo osserva.
Tipologie di fobie sociali
Le situazioni o le azioni più temute in genere sono:
- Parlare in pubblico
- Sostenere colloqui di lavoro
- Fare o accettare complimenti
- Scrivere o firmare in pubblico
- Incontrarsi con persone sconosciute, del sesso opposto o da cui ci si sente attratti
- Guardare negli occhi la gente
- Suonare uno strumento musicale o cantare
- Iniziare una conversazione
- Essere presentati ad altre persone
- Realizzare e ricevere chiamate telefoniche o
- Aprire la porta al suono del campanello
- Esprimere le proprie opinioni
- Mangiare o bere in presenza di altre persone
- Andare alle feste
- Parlare in un gruppo piccolo
- Essere in spazi chiusi dove c’è gente
- Parlare con persone di autorità
I sintomi di chi soffre di fobia sociale
E’ all’interno di situazioni di questo tipo che insorgono sintomi fisici quali: tachicardia, sudorazione eccessiva, tremori, rossore, che talvolta possono esplodere in veri e propri attacchi di panico.
A tutto ciò si accompagna la preoccupazione o la vergogna che gli altri possano accorgersi di queste manifestazioni fisiche, per cui la persona, in preda al panico, finisce col fuggire o per evitare tutte le situazioni considerate fonte di ansia. Quindi, oltre alla paura di esporsi, la persona, proverà l’ansia derivante dalla “vergogna di vergognarsi” che conduce in una spirale disfunzionale.
Chi soffre di questo disturbo, infine, tende a sviluppare una sorta di ansia anticipatoria che porta ad evitare il più possibile le interazioni con gli altri per paura di entrare in intimità, perché preoccupato (o convinto) di non essere all’altezza, di imbarazzarsi, di non sapere cosa dire o fare. Per questo pensa (o sa già) che sarà giudicato come ridicolo, incapace o inadeguato.
L’evitamento, rappresenta una delle “tentate soluzioni” messe in atto da chi soffre di ansia sociale per cercare di gestire il problema, ma in realtà, è proprio l’evitare continuamente le situazioni ansiogene che contribuisce ad incrementare il problema stesso e a far precipitare ancora di più, la persona, nel circolo vizioso della fobia sociale.
Evitamento e altre tentate soluzioni
Oltre all’evitamento, altri comportamenti tipici del soggetto fobico sono:
- sforzarsi di essere spontaneo o diverso da ciò che si è, o evitare di fare qualcosa finendo per risultare goffo e inadeguato o attirare involontariamente l’attenzione degli altri (profezia che si auto avvera);
- reprimere l’espressione delle proprie emozioni, in modo da non entrare in intimità con l’altro;
- evitare le situazioni che gli creano paura;
- abusare di alcolici, droghe per entrare in relazione;
- assumere farmaci.
La consulenza psicologica clinico-strategica
Quando l’ansia generata dalla fobia sociale finisce col creare una forte situazione di disagio, al punto tale da ostacolare le consuete attività della vita quotidiana, è possibile richiedere un supporto psicologico o psicoterapeutico.
La consulenza psicologica clinico strategica, per esempio, attraverso l’ausilio di particolari prescrizioni, stratagemmi e ristrutturazioni, conduce la persona a “sentire” e vivere in maniera differente le diverse situazioni ansiogene.
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