La fobia sociale, definita anche ansia sociale, è un disturbo molto diffuso, è presente, infatti, con un’incidenza che va dal 3% al 13% della popolazione italiana, e colpisce, solitamente, più le donne che gli uomini. Tale disturbo, tendenzialmente, esordisce durante l’adolescenza o in prima età adulta ed è in grado di influenzare negativamente la vita della persona e di quelle che la circondano.
Chi soffre di fobia sociale, sa benissimo che la sua peggiore nemica, che l’accompagna in ogni suo gesto, comportamento o pensiero è proprio un’ansia smisurata nei confronti di tutte quelle situazioni in cui si è esposti pubblicamente. Più nello specifico, chi soffre di ansia sociale ha il timore che tutto ciò che fa o dice possa essere sbagliato ed essere oggetto di giudizio da parte di chi lo osserva.
Le situazioni o le azioni più temute in genere sono:
E’ all’interno di situazioni di questo tipo che insorgono sintomi fisici quali: tachicardia, sudorazione eccessiva, tremori, rossore, che talvolta possono esplodere in veri e propri attacchi di panico.
A tutto ciò si accompagna la preoccupazione o la vergogna che gli altri possano accorgersi di queste manifestazioni fisiche, per cui la persona, in preda al panico, finisce col fuggire o per evitare tutte le situazioni considerate fonte di ansia. Quindi, oltre alla paura di esporsi, la persona, proverà l’ansia derivante dalla “vergogna di vergognarsi” che conduce in una spirale disfunzionale.
Chi soffre di questo disturbo, infine, tende a sviluppare una sorta di ansia anticipatoria che porta ad evitare il più possibile le interazioni con gli altri per paura di entrare in intimità, perché preoccupato (o convinto) di non essere all’altezza, di imbarazzarsi, di non sapere cosa dire o fare. Per questo pensa (o sa già) che sarà giudicato come ridicolo, incapace o inadeguato.
L’evitamento, rappresenta una delle “tentate soluzioni” messe in atto da chi soffre di ansia sociale per cercare di gestire il problema, ma in realtà, è proprio l’evitare continuamente le situazioni ansiogene che contribuisce ad incrementare il problema stesso e a far precipitare ancora di più, la persona, nel circolo vizioso della fobia sociale.
Oltre all’evitamento, altri comportamenti tipici del soggetto fobico sono:
Quando l’ansia generata dalla fobia sociale finisce col creare una forte situazione di disagio, al punto tale da ostacolare le consuete attività della vita quotidiana, è possibile richiedere un supporto psicologico o psicoterapeutico.
La consulenza psicologica clinico strategica, per esempio, attraverso l’ausilio di particolari prescrizioni, stratagemmi e ristrutturazioni, conduce la persona a “sentire” e vivere in maniera differente le diverse situazioni ansiogene.
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