Paleodieta: il ritorno alle origini per un’alimentazione sana?
Paleodieta: il ritorno alle origini
Nell’immenso mare magnum di diete, una che mi ha colpito particolarmente è la paleodieta. Il punto cruciale di tale dieta parte da un presupposto molto semplice: i nostri antenati non soffrivano di patologie molto diffuse ai giorni nostri (diabete, obesità, ipertensione, cardiopatie). Per quale motivo? Secondo i suoi sostenitori ciò è dovuto allo stile alimentare che seguivano.
Il fondatore che ha avuto il merito di “riscoprire” la paleo dieta pare sia il prof. Loren Cordain, docente al Dipartimento di Salute e Scienze motorie presso la Colorado State University.
L’assunto base della dieta dell’età della pietra è quello per cui da sempre, per 2.5 milioni di anni, l’uomo si è nutrito semplicemente di ciò che riusciva a procacciarsi; latticini e cereali , di contro, dal momento che sono stati introdotti all’interno del nostro regime alimentare, soltano “da poco” (circa 10 mila anni), andrebbero eliminati, poichè il nostro organismo non è in grado di assimilarli.
Sostanzialmente la paleo dieta consiglia di:
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Privilegiare il consumo di carne magra, frutta, pesce, frutta secca.
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Escludere categorie alimentari qdi latticini, legumi, cibi industriali e cereali.
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Mangiare ogni qualvolta si avverte lo stimolo della fame.
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Utilizzare olio di oliva e di cocco.
Criticità della paleo dieta
Samir Sukkar, professore e direttore responsabile dell’unità operativa di dietetica e nutrizione clinica dell’ospedale San Martino, afferma che non tutti i principi della paleo dieta sono scorretti, ne è un esempio la parte crudista, dal momento che numerosi studi hanno ampiamente dimostrato che la carne alla griglia produce sostanze cancerogene. Le criticità più importanti sono, invece, sostanzialmente 3:
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Eliminare completamente i cereali: in primo luogo, è falso affermare che gli uomini del paleolitico non consumassero cereali, dal momento che si nutrivano anche di semi. In secondo luogo, una dieta basata sul consumo privilegiato di carne porta ad ingerire un elevato livello di grassi insaturi (considerando che la carne di oggi è completamente diversa rispetto a quella di milioni di anni fa).
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Questione “antropologica”: a quale zona del mondo facciamo riferimento quando parliamo di età paleolitica? Lo stile alimentare, cambia in base alle culture (nelle zone costiere c’è un alto consumo di pesce rispetto alle zone interne).
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Questione prettamente scientifica: non esiste ancora un campione sufficientemente ampio che può portare a generalizzare e ad affermare l’efficacia di questa dieta, pertanto, non si può consigliare a maggior ragione in presenza di patologie.