Tricofagia: la sindrome della principessa Raperonzolo
Tutti conosciamo la storia di Raperonzolo, famosa per la sua folta chioma. Da un po’ di anni a questa parte, però, con questo nome si fa riferimento anche ad una sindrome alquanto strana ma, al contempo, molto diffusa: la sindrome di Rapunzel. Nota alla comunità scientifica come tricofagia, questo disturbo fa la sua comparsa in letteratura nel 1889, ma soltanto nel 1987, viene riconosciuta dalla psicologia come disturbo.
Tricofagia e tricotillomania
La tricofagia è spesso connessa alla tricotillomania, un disturbo compulsivo che spinge la persona a tirarsi i capelli (arrivando a staccarsi ciocche intere di capelli, fino a casi estremi di calvizia). In genere, accade che la persona vittima di tricotillomania, finisca con lo sviluppare la compulsione a mangiare i capelli.
Sintomi e trattamento della sindrome Rapunzel
Dolori addominale, nausea, perdita di appetito, vomito, perdita di peso, sanguinamento o perforazione intestinale sono alcuni delle conseguenze provocate da questa sindrome. Nei casi più gravi, la massa di capelli si accumula con il cibo ingerito, fino ad arrivare a formare una palla che può provocare gravi conseguenze, tali da richiedere l’intervento chirurgico.
Un trattamento efficace per la sindrome di Rapunzel, è la terapia strategica breve, che attraverso dei precisi protocolli di intervento, si pone l’obiettivo di interrompere la dinamica che contribuito a trasformare il problema, in una compulsione basata sul piacere.