bulimia maschile
Mentre i disturbi alimentari sono spesso descritti come problematiche che colpiscono soltanto le donne, numerose ricerche suggeriscono che, è possibile parlare di bulimia maschile, ma anche di altri disturbi del comportamento alimentare declinati al maschile (es. anoressia maschile). Fino a un quarto delle persone affette da anoressia nervosa o bulimia nervosa, sono maschi e quasi un numero uguale di uomini e donne, soffre di disturbo da alimentazione incontrollata (scopri di più sul binge eating).
Negli Stati Uniti, ad esempio, si stima che entro 5 anni, i disturbi alimentari arriveranno a coinvolgere circa 10 milioni di uomini. A causa, però, di tutta una serie di pregiudizi e stereotipi culturali, la maggior parte di loro, sarà poco propensa a chiedere aiuto e ricercare un trattamento terapeutico per il superamento del disturbo alimentare.
Esistono numerosi fattori che fungono da barriere per l’identificazione delle problematiche alimentari nell’uomo, il suo accesso alle cure ed una pronta guarigione. La credenza insidiosa che uomini e donne vivano allo stesso modo problemi come bulimia e anoressia, binge eating, ha portato la popolazione maschile con disturbi alimentari come la bulimia o l’anoressia nervosa maschile ad essere “sotto-diagnosticati, non curata e fraintesa” (Strother, Lemberg, Stanford, & Turberville, 2012).
Qui di seguito proverò ad analizzare come, a partire da una sintomatologia simile a quella delle donne, la bulimia maschile (così come tutti i disturbi alimentari maschili), possegga delle peculiarità.
Il più importante manuale diagnostico psichiatrico il DSM, individua i seguenti sintomi della bulimia:
Ora, questa generica descrizione -che vale sia per le donne che per gli uomini- rischia di oscurare differenze significative. Gli uomini, infatti, rispetto alle donne, vivono diversamente il rapporto col cibo, l’esercizio fisico e le immagini veicolate dai media.
L’esercizio eccessivo è un comportamento compensatorio comune utilizzato sia dagli uomini che dalle donne, al fine di regolare il proprio peso corporeo. Esattamente come tutti i comportamenti compensatori come il vomito autoindotto o l’abuso di lassativi, il suo scopo è quello di bruciare calorie, nel tentativo di dimagrire.
Gli uomini, però, utilizzano l’esercizio compulsivo anche per altri motivi (Anderson, 1999): evitare lo sviluppo particolari patologie (ad esempio malattie cardiache), per migliorare la prestazione sportiva o atletica, o paradossalmente, per costruire massa muscolare.
Sebbene lo scopo sia diverso, l’esercizio eccessivo avrà, ovviamente, le stesse conseguenze. L’esercizio fisico brucia calorie e può innescare una forte sensazione di appetito che poi conduce inevitabilmente alle abbuffate, soprattutto se abbinato a un regime alimentare ad alto contenuto proteico (progettato per costruire muscoli).
Come le donne, gli uomini con disturbi alimentari (es. i maschi anoressici) possono essere profondamente insoddisfatti del loro aspetto. Molti si considerano troppo grassi e sentono il bisogno di perdere peso ma una grossa fetta, invece, si percepisce troppo magra e poco muscolosa. Ad influenzarlo, sono certamente i messaggi veicolati dai media e dalla società.
Esistono numerosi studi sull’immagine del corpo maschile e dai risultati emerge che gli uomini posseggono idee errate sul loro peso e sul loro fisico.
In particolare dalle ricerche, emerge che:
Quali sono i segnali di allarme dei disturbi alimentari nei maschi?Essere consapevoli dei disturbi alimentari e agire sui sintomi premonitori può avere un’influenza marcata sull’evoluzione del disturbo stesso. Cercare aiuto ai primi segnali di allarme è molto importante. Esistono tutta una serie di segnali di avvertimento fisici, psicologici e comportamentali che possono far pensare l’insorgenza o alla presenza di un disturbo alimentare in un maschio. Tra questi troviamo:
A rendere il quadro ancora più insidioso, sono le nostre influenze socio-culturali significano che spesso guarda alcuni di questi comportamenti (allenarsi) come corretto e sano. |
Bulimia come guarire?
Nonostante tutte le apparenti affinità con i DCA al femminile, l’esperienza di un uomo sarà sempre differente.
Un approccio terapeutico, come sempre, deve essere in grado di di riconoscere il diverso mondo psico-emotivo dell’uomo. Riconoscere tali diversità legate al genere può fare la differenza in termini di efficacia dell’intervento su bulimia anoressia e altre problematiche della sfera alimentare. Per questo motivo, essenziale, è la creazione di un’alleanza terapeutica fatta di fiducia e ascolto autentico. Soltanto dopo avere consolidato il rapporto, sarà possibile iniziare l’intervento finalizzato al superamento della problematica alimentare manifestata.
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