Doc da relazione: lo amo o non lo amo? Questo è il dubbio!

doc da relazioneDoc da relazione: lo amo o non lo amo?

Il doc da relazione è una forma di disturbo ossessivo compulsivo (ROCD) nel quale la persona sperimenta pensieri intrusivi, indesiderati e pervasivi, riguardanti la qualità e l’autenticità dell’amore nei confronti del proprio partner.
Più nello specifico, le ossessioni tipiche di questo doc, infatti, possono essere suddivise in due macro-categorie:

  1. Pensieri ossessivi orientati verso le caratteristiche del partner
  2. Pensieri ossessivi orientati verso le caratteristiche della relazione

Come per tutte le forme di disturbo ossessivo compulsivo, le compulsioni messe in atto nel doc da relazione sono fatte nel tentativo di ridurre l’ansia sperimentata, nel momento in cui sopraggiungono i pensieri ossessivi o i dubbi. Per coloro che soffrono di ROCD, le compulsioni sono spesso eseguite mentalmente e, pertanto, possono anche passare inosservate dall’esterno.

Doc da relazione: quali ossessioni?

Le ossessioni nel disturbo ossessivo compulsivo, possono essere definite come pensieri ripetuti, idee, immagini mentali o impulsi che un individuo sperimenta in modo intrusivo, indesiderato e / o inappropriato.
Esattamente come le altre tipologie di disturbo ossessivo compulsivo, le ossessioni del doc da relazione, si concentrano su dubbi, pensieri, domande che generano una forte sensazione di ansia, incertezza e disagio.
Tendenzialmente il disturbo, parte da una semplice riflessione-domanda, ad esempio:
“Ma io amo veramente il mio partner?” “Ma il mio cuore batte ancora forte per il mio partner?”.
A partire da domande di questo tipo, l’individuo con ROCD apre un varco fatto di dubbi, rimuginazioni e ricerca di prove del fatto che l’amore sperimentato sia quello autentico e vero.
Queste ossessioni spesso portano la persona a chiedere o ricercare nella loro mente o all’esterno, certezze irrealistiche e assolute circa la validità dei sentimenti provati o della “perfezione” del partner.

Le ossessioni più comuni nel doc da relazione

“Che cosa succede se non amo davvero il mio partner?”
“Che cosa succede se non sono davvero attratto da lui / lei?”
“Se non penso al mio partner per tutto il giorno, lo amo davvero?”
“Se non ho” completamente “goduto di quel bacio, vuol dire che non sono davvero attratto dal mio partner?”
“Ho notato un altro ragazzo/a attraente questo vuol dire che non amo il mio partner!”
“Mi è piaciuto trascorrere del tempo da sola/o, mentre il mio compagno era fuori per lavoro. Questo vuol dire che non sono veramente innamorata del mio partner “.
“Ci sono momenti in cui mi sento spento al pensiero di vivere l’intimità con il mio partner. Questo è la prova del fatto che io non sono sessualmente attratta/o da lei/lui e quindi c’è qualcosa che non va nella relazione.”

Altre manifestazioni del doc da relazione

La fissazione ossessiva verso i difetti o gli aspetti negativi del fisico o del carattere del partner.
La fissazione ossessiva reale e assoluta sulla compatibilità e/o sulla possibilità che il rapporto duri per sempre.
L’ossessiva preoccupazione di danneggiare emotivamente il proprio partner se si decide di continuare la relazione, pur avendo dei dubbi.

Come per tutte le ossessioni, questi pensieri sono intrusivi e molto disturbanti. E nel caso del doc da relazione, queste ossessioni possono e spesso esercitano un’influenza sulla qualità del rapporto di coppia stesso, andandolo a minare.

Doc da relazione o no?

Una delle domande più frequenti che una persona con disturbo ossessivo compulsivo da relazione, pone in seduta è la seguente:

Si chiedono: “Come faccio a sapere se quello che sento è dettato dal disturbo o se, effettivamente, non provo più nulla per il mio partner?”

Questa è una domanda difficile, perché il concetto di “compatibilità” è un concetto totalmente personale. Tutti noi conosciamo quella coppia che all’esterno viene vista come “perfetta” e che poi, nel giro di pochi mesi  è crollata come un castello di sabbia.  Allo stesso modo, tutti conosciamo persone che sembrano completamente incompatibili ma che in qualche modo vivono in una relazione stabile e duratura.

In definitiva, non c’è modo di conoscere con la certezza del 100% se una relazione sia “giusta” o “sbagliata”, proprio come non possiamo essere certi che una relazione sarà destinata a durare per sempre.

La vita è piena di rischi e la decisione di vivere una relazione, comporta sicuramente una quota di impegno per portarla avanti con responsabilità, ma anche una quota di “rischio-fallimento”… bisogna prenderne atto!
In chi soffre di doc da relazione, il problema non sta nel partner, ma nella necessità di sapere, con certezza assoluta, che quel partner o quella relazione sia “l’unica”.

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Doc da relazione: quali compulsioni?

Si definiscono compulsioni, rituali di comportamento (gesti o azioni ripetitive) o di pensiero (formule magiche, preghiere, ripetizione di parole) che la persona avverte di dovere per forza mettere in atto, per evitare di essere colta da attacchi d’ansia.

Come detto precedentemente, le compulsioni nel doc da relazione, spesso, si verificano interamente nella mente della persona e sono di solito meno evidenti rispetto al lavaggio lavaggio compulsivo delle mani o al controllo ripetuto della chiusura delle porte.
Detto ciò, talvolta, la persona con doc da relazione, può mettere in atto rituali attinenti alla sfera del controllo, così come innumerevoli compulsioni evitanti, altre ancora, che assumono forme di richiesta di rassicurazioni e, infine, compulsioni mentali. Proviamo a passarle in rassegna:

Compulsioni finalizzate al controllo

Fare sesso con il partner per verificare l’eccitazione e/o le sensazioni di “connessione emotiva.”
Confessare ripetutamente al partner dei dubbi nei confronti della relazione.
“Testare” i propri sentimenti trascorrendo del tempo flirtando con gli altri o cercando profili di persone nei siti di incontri, per verificare l’attrazione nei confronti del partner.
Ricercare on-line in maniera compulsiva argomenti sulle questioni di amore o di coppia.

Compulsioni evitanti

Evitare di frequentare persone che potrebbero essere vissute come “attraenti” e quindi come fonte di minaccia rispetto alla proprio storia.
Evitare di entrare in intimità col partner (verbalmente, fisicamente o entrambi gli scenari).
Evitare di dire “ti amo” o di complimentarsi col partner.

Ricerca di rassicurazioni

Chiedere alla famiglia e agli amici di valutare la solidità del proprio rapporto.
Chiedere alla famiglia e agli amici di confermare il fatto che il proprio partner sia attraente e “appetibile sessualmente”.
Chiedere alla famiglia o agli amici se pensano che la propria relazione possa durare per sempre o se è destinata al matrimonio.
Chiedere in modo compulsivo agli altri informazioni sulla qualità delle loro relazioni per fare dei confronti con il proprio rapporto.

Compulsioni mentali

Controllare mentalmente l’eccitazione o l’attrazione sperimentata durante il sesso o altri momenti intimità col partner: ad esempio il bacio, quando si dice “ti amo” ecc…
Paragonare mentalmente il proprio rapporto con quello di amici e familiari per vedere se la propria relazione sia “migliore o peggiore”.
Paragonare mentalmente il proprio rapporto con pensieri e sentimenti espressi nelle canzoni d’amore, nei romanzi o nei film romantici.
Rivedere mentalmente le relazioni passate e confrontarle con la storia attuale.

Come per tutte le forme di OCD, le compulsioni nel ROCD vengono messe in atto nel tentativo di ottenere una tregua temporanea dall’ansia generata dai pensieri-dubbi ossessivi.
Sono proprio queste compulsioni che contribuiscono ad alimentare il circolo vizioso del disturbo.

Doc da relazione: quale impatto sul rapporto?

Inutile dire che le ossessioni e le compulsioni sperimentate da coloro che soffrono di di doc da relazione, esercitano un impatto negativo non solo in chi lo vive in prima persona ma anche sul partner. Le relazioni di un soggetto con ROCD sono spesso caotiche e instabili a causa delle continue incomprensioni, dei continui conflitti e delle rotture apparentemente infinite.
Anche il partner più compassionevole e comprensivo finisce col sentirsi stremato di fronte ai continui dubbi e comportamenti “strani” manifestati dal compagno/a.

Cosa non è il doc da relazione

Le incomprensioni generate da questo disturbo, sono piuttosto frequenti ed è importante chiarire la differenza tra questa condizione e i “rapporti normali”.
Per l’individuo con ROCD, i dubbi circa il  rapporto col partner, sono ego-distonici, il che significa semplicemente che i  dubbi risultano “incoerenti” con ciò che, la maggior parte delle volte, sentono veramente. Queste persone sperimentano i loro dubbi come in netta contraddizione a ciò  che sentono e a come vivono veramente il loro partner. Sono, inoltre, estremamente afflitti e inglobati da questi pensieri che sono vissuti, pertanto, come intrusivi.

Dall’altro lato, coloro che provano dubbi ego-sintonici rispetto al loro rapporto di coppia, sperimentano i loro pensieri come un’espressione normale e genuina del loro sentire (o non sentire) qualcosa nei confronti del partner. In sostanza, chi non vive un doc da relazione, può sentirsi triste circa i dubbi che prova, ma non ne è torturato o assillato in maniera tale da creare un’ansia soverchiante. E se avverte che è arrivato il momento di porre fine alla relazione, pur non essendo immuni dalla sofferenza provocata dalla fine della storia, prendono in mano le redini della situazione.

Allo stesso modo, essere gelosi delle amicizie del  partner o chiamare l’ex 47 volte al giorno, pedinare una donna che si sta frequentando, non è ROCD. In altre parole, lo stalking non è doc da relazione.

Infine, è importante notare che la paura di amare, non è ROCD. Nel doc da relazione, la persona non ha paura dell’intimità o della vicinanza in sè, ma è impaurita al pensiero di non provare più sentimenti autentici e di essere all’interno di una relazione sbagliata. Il problema principale non è la paura di amare ma l’incertezza dei sentimenti.

Doc da relazione: come intervenire?

Il trattamento con uno psicoterapeuta specializzato è il primo passo per sfuggire al circolo vizioso delle ossessioni e delle compulsioni che caratterizzano il doc da relazione.
Un trattamento efficace è la terapia breve strategica, integrata con interventi psico-educativi finalizzati all’acquisizione “abilità emotive” utili per prendere maggiormente consapevolezza delle “trappole” del doc stesso.

Una riflessione al di là del doc da relazione

E’ bene precisare che sperimentare una certa quantità di ansia e incertezze rispetto ai rapporti di coppia, è abbastanza naturale e chiunque viva un rapporto nell’ottica del “per sempre”, è opportuno che impari ad accettare che un rapporto può mutare e può andare incontro ad una fine.
Se stai lottando con il doc da relazione, le tue ossessioni e le tue compulsioni ti impediscono di essere pienamente presente in una relazione impegnata con il tuo partner. Solo dopo aver “divorziato” dalle tue ossessioni e dai tuoi dubbi, sarai in grado di vedere chiaramente la persona che hai davanti a te. Accettando l’incertezza come esperienza “normale”, potrai iniziare a sperimentare un rapporto autentico e profondo con la persona che ami

Fonte

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Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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