“Per gli ossessionati non c’è scelta: l’ossessione ha già scelto per loro, prima di loro“
E.M. Cioran
Disturbo ossessivo compulsivo: utili strategie per chi ne soffre e per i familiari
S. è una ragazza che soffre di disturbo ossessivo compulsivo e al mattino, prima di uscire da casa per andare a lavoro, deve necessariamente controllare di avere chiuso a chiave la porta del suo appartamento almeno 4 volte.
C. è una studentessa che prima di un esame deve ripetersi mentalmente una vecchia filastrocca “porta fortuna” imparata da piccola.
P. la sera, prima di andare a dormire, controlla attentamente e scrupolosamente per 6 volte di avere chiuso il gas.
Questi sono solo alcuni esempi di un disturbo notevolmente diffuso: il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). Si stima, infatti che circa il 2-3% della popolazione generale sia colpito da un disturbo facente parte dell’area ossessiva-compulsiva.
Cosa è il disturbo ossessivo compulsivo?
Il DOC è un disturbo d’ansia che si caratterizza per la presenza di :
- Pensieri ossessivi: presenza costante e forzata di pensieri, immagini, numeri, impulsi, che si presentano con una frequenza ed un’intrusività così forte nella mente della persona, al punto tale da portarla a sperimentare un’intensa sensazione di ansia, allarme, angoscia e preoccupazione.
- Compulsioni: consistono in rituali di comportamento (gesti o azioni ripetitive) o di pensiero (formule magiche, preghiere, ripetizione di parole) che la persona avverte di dovere per forza mettere in atto, per evitare di essere colta da attacchi d’ansia.
Disturbo ossessivo compulsivo: controllare così bene da non poterne fare a meno
Ciò di cui si lamenta principalmente la persona con pensieri e ossessioni compulsive, non è tanto l’ansia originaria, quanto l’incapacità di interrompere l’esecuzione deirituali. I soggetti con un disturbo ossessivo-compulsivo, inoltre, in genere, possono essere consapevoli dell’infondatezza dei loro pensieri o dei comportamenti ritualizzati, nonostante li sentano come un obbligo, e talvolta fanno in modo di evitare di mettere in atto le compulsioni, cercando di cacciare il più possibile il pensiero ossessivo dalla loro testa. In questi casi però, il tentativo di controllare ciò che viene vissuto come incontrollabile, finisce col generare uno stato d’ansia e di allarme così forte da spingere la persona ad abbandonarsi alle ossessioni compulsive, proprio per placare l’ansia accumulata. In altri casi, invece, la persona vive i suoi rituali ed i suoi pensieri come coerenti e razionali all’interno della propria vita.
DOC e vergogna
Le persone con disturbo ossessivo compulsivo, in genere, vivono con un forte senso di vergogna il loro disturbo, pertanto, cercano di mascherare e nascondere i loro rituali ad amici o conoscenti. Ciò significa che, talvolta, non chiedono immediatamente un sostegno psicologico. Quello che accade, nei casi più gravi, è che, come in una vera e propria escalation, nel momento in cui i rituali o i pensieri finiscono con l’occupare gran parte della giornata, inevitabilmente, il disturbo, finisce col coinvolgere famigliari e amici che, talvolta, si vedono anche loro costretti, a dover organizzare e adattare la propria vita in funzione dei rigidi e abituali “comportamenti” di chi soffre di questo problema.
Diverse tipologie di disturbo ossessivo compulsivo
Nonostante il doc sia un disturbo che mantiene alla base le sue caratteristiche principali, può esprimersi all’interno di una vasta varietà in base alla tipologia dei contenuti dei pensieri ossessivi e delle compulsioni.
Più precisamente possiamo individuare 6 tipologie di disturbo ossessivo compulsivo:
1)DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA CONTROLLO
alla base di questa tipologia di disturbo vi stannol’ansia e il dubbio di potere arrecare danni a se stessi o agli altri. Per sedare l’ansia e la preoccupazione, pertanto, la persona si trova costretta a dovere mettere in atto tutta una serie di azioni o rituali finalizzati a controllare che la situazione sia “sotto-controllo” (controllare di avere chiuso le manopole del gas, di aver messo l’allarma alla propria auto, di avere spento la luce prima di uscire di casa).
2) DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA ORDINE
all’interno di questo tipo di disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia si manifesta nel momento in cui la persona avverte che le situazioni o le cose, in generale, non rispettano un criterio specifico di ordine, perfezione e simmetria. Inizia così a praticare tutta una serie di azioni, molto spesso artificiose e che portano un grosso dispendio di tempo ed energie, con lo scopo di ordinare, selezionare, catalogare tutto ciò che la circonda (per esempio: sistemare con un criterio del tutto soggettivo i libri nella libreria, scarpe, oggetti della casa, sistemare meticolosamente le frange del tappeto ecc..).
3) DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA SUPERSTIZIONE
in questa variante del disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia è collegata a idee, credenze, o superstizioni. Più precisamente la persona crede fermamente che essere testimoni di talune situazioni, piuttosto che il ritrovarsi a udire determinate frasi, o toccare determinati oggetti, possa portare conseguenze disastrose alla propria vita e a quella dei propri cari. Per tale, motivo, per “scongiurare” e neutralizzare il peggio, attua tutta una serie di rituali propiziatori (ripetere mentalmente una frase, una serie di parole, contare il numero delle piastrelle ecc…)
4) DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA CONTAMINAZIONE
la persona con questo tipo di DOC, teme, con un forte senso di angoscia e di disgusto il pensiero o l’idea di ritrovarsi a stretto contatto con oggetti o situazioni che possano, anche potenzialmente, renderla “ vittima” di contaminazioni o sporcizia. Il timore di contagio riguarda una vasta gamma di situazioni e oggetti (per esempio prodotti chimici, tossici, feci, urine, polvere, unto, spazzatura, ospedali ecc..). La strategia messa in atto dai soggetti con DOC da contaminazione consiste da un lato, nell’evitamento delle situazioni ritenute potenzialmente dannose e dall’altro, nell’attuare tutta una serie di rituali finalizzati all’igiene e alla pulizia scrupolosa (pulizia meticolosa delle mani e del corpo, sottoporre a sterilizzazione oggetti e abiti, pulire la casa frequentemente ecc…)
5) DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DA ACCUMULO
la persona in questa tipologia di DOC si trova a raccogliere e ad accumulare grandi quantità di oggetti, molto spesso inutili e vive con ansia al solo pensiero di doversene disfare. Ciò che spinge la persona a collezionare gli oggetti è la credenza, la convinzione che l’oggetto conservato possa tornare indispensabile in futuro. In tal modo, la persona, finisce col sommergere letteralmente la casa di suppellettili a provare la forte compulsione a ricercarne di nuovi (collezionare mobili, giornali…)
6) OSSESSIONI di tipo religioso, sessuale, aggressivo
si tratta di ossessioni allo stato puro, non accompagnate necessariamente da compulsioni, che portano la persona a “lacerarsi” la mente con pensieri, domande, dubbi e a rimuginare continuamente su tali pensieri. I contenuti di tali pensieri possono essere di tipo sessuale (dubbio o timore di potere violentare i bambini, dubbio di essere omosessuale ecc…), aggressivo (dubbio o paura di potere aggredire o fare del male a se stessi e agli altri) e religioso (dubbio o timore di commettere atti blasfemi, come bestemmiare ecc…). Talvolta, accanto a questo tipo di ossessioni, si possono accompagnare comportamenti di evitamento nei confronti di situazioni o oggetti inerenti il contenuto dell’ossessione stessa (per esempio nelle ossessioni di tipo aggressivo le persone evitano di utilizzare oggetti taglienti come coltelli, forbici… nelle ossessioni di tipo sessuale, la persona evita posti frequentanti da bambini).
La consulenza clinica strategica per il DOC
Un tipo di intervento psicologico efficace per il DOC è la Terapia Breve Strategica. All’interno di questo tipo di trattamento psicologico, una volta definito il problema e le relative tentate soluzioni messe in atto dal soggetto per cercare di fronteggiare il problema stesso, vengono fornite tecniche paradossali, prescrizioni e stratagemmi finalizzate a fornire un nuova “esperienza emozionale correttiva”, ovvero aprire al paziente una nuova “finestra” dalla quale vivere o osservare la realtà. La logica, spesso paradossale, che sta alla base del trattamento strategico per il DOC e in particolar modo gli stratagemmi fondati sulla “prescrizione del sintomo” orientati a rendere il rituale volontario, spogliandolo della sua dimensione compulsiva, aiutano il paziente a ridurre la sofferenza generata dal disturbo.
Consigli e strategie per gestire il DOC
Qui di seguito propongo una serie di consigli da mettere in atto per cercare di affrontare le difficoltà quotidiane derivanti da un disturbo altamente invalidante come la sindrome ossessivo-compulsiva. E’ importante precisare che si tratta di consigli che non posseggono alcun valore terapeutico ma che possono contribuire ad “alleviare” le sofferenze connesse a questo disturbo sia per la persona con DOC che per l’intero sistema familiare. La maggior parte di noi possede delle credenze “bizzarre”, o dei piccoli rituali ai quali ci affidiamo nei momenti difficili, qualora, comunque, il problema finisce con l’inficiare quasi totalmente la vita della persona e di chi gli sta intorno, è importante valutare la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta.
CONSIGLI PER LA PERSONA
– “Evitare di evitare”: capita frequentemente che i rituali messi in atto dalla persona con disturbo ossessivo-compulsivo siano altamente estenuanti e distruttivi e pertanto può succedere che il soggetto sia portato ad evitare tutte le situazioni che potrebbero innescare le compulsioni. Nonostante l’evitamento produca una sensazione di immediato sollievo, è importante iniziare a pensare che evitare contribuisce ad alimentare il problema stesso. Iniziate a pensare che ogniqualvolta vi ritrovate ad evitare un evento o una situazione non farete altro che incrementare, a lungo termine, la vostra ansia e il vostro problema.
– Metti nero su bianco: se hai dei dubbi rispetto ad un gesto compiuto (per esempio: “ho chiuso la manopola del gas?”; “Ho controllato che a casa sia tutto ordinato?”) o ancora, su un pensiero (“ho fatto del male del qualcuno?”), prendi carta e penna e scrivi. Sotto forma di “lista” da depennare, di pensieri sparsi oppure domande seguite dalle risposte, la scrittura se usata al momento opportuno può dimostrarsi un’utile alleato.
CONSIGLI PER LA FAMIGLIA
– Evitare spiegazioni: tentare di spiegare al proprio familiare l’infondatezza e l’irrazionalità delle ossessioni e delle compulsioni, rappresenta una modalità che contribuisce ad incrementare il disturbo della persona, oltre che a creare un generale clima di di sfiducia. E’ consigliabile, pertanto, evitare di cercare di spiegare o convincere “razionalmente” la persona.
– Evitare di aiutare e di colpevolizzare: capita frequentemente per i familiari di trovarsi coinvolti nell’esecuzione dei rituali di comportamento della persona con DOC. E’ importante pensare che il tentativo di alleviare la sofferenza della persona venendole incontro sostenendola nello svolgimento dei rituali, in realtà non fa altro che peggiorare il problema stesso. E’ molto più utile, dunque, sospendere ed evitare qualsiasi tipo di aiuto e, al contempo, di colpevolizzare la persona facendola sentire “diversa”.
– Valorizzare ogni piccolo cambiamento: ossessioni e compulsioni rappresentano due caratteristiche che molto spesso finiscono col radicarsi profondamente nella vita della persona e pertanto il tentativo cambiare e risolvere il problema potrebbe risultare difficile e lento; per questo motivo è fondamentale che i familiari sostengano la persona in ogni minimo cambiamento positivo, andando ad incoraggiare la persona anche nei “normali” periodi di ricaduta.
Bibliografia
- Nardone G., Oltre i limiti della paura, superare rapidamente le fobie, le ossessioni e il panico, Bur, Bergamo, 2007
- Déttore D., Il disturbo ossessivo-compulsivo. Caratteristiche cliniche e tecniche di intervento, Mac Graw-Hill, Milano, 2003
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