Peak performance: gestire l’ansia e ottenere prestazioni eccellenti
Una condizione tipica che l’atleta deve essere in grado di gestire è il controllo dell’ansia nel corso delle gare, necessaria per raggiungere la peak performance.
E’ possibile distinguere due tipologie di ansia
- ANSIA SOMATICA che si riferisce alla dimensione fisiologica e che si manifesta con sintomi quali: rigidità muscolare, aumento del battito cardiaco, sudorazione eccessiva, difficoltà nella respirazione ecc.
- ANSIA COGNITIVA che fa riferimento alla componente mentale e che si manifesta attraverso pensieri autosvalutanti, credenze, aspettative fallimentari, distrazioni, immagini negative, pensieri ed immagini spiacevoli.
Arousal, stato di flow e peak perfomance
Lo stato di attivazione fisiologica e comportamentale dell’organismo, viene definito arousal. Nel momento in cui l’atleta deve affrontare una prestazione, una gara, va incontro proprio ad un processo psico-fisiologico tipico dell’arousal:
1) incremento del livello attentivo e della vigilanza
2) preparazione dell’apparato muscolare all’attività
3) attivazione del sistema vegetativo simpatico (polmoni e cuore)
Parallelamente, l’energia psichica prepara la mente dell’atleta ad affrontare la gara. Nel momento in cui i pensieri dello sportivo sono associati ad alta autostima, questa energia psichica risulta essere positiva, al contrario, se connessa a scarsa autostima ed emozioni quali ansia e rabbia, sarà associata ad esiti negativi.
Lo stato di flow
Esiste uno stato di attivazione psico-fisiologica ottimale che permette all’atleta di raggiungere in maniera funzionale l’obiettivo sportivo, tale condizione prende il nome di stato di flow.
All’interno di questa condizione: l’atleta è concentrato e non si lascia influenzare da emozioni pensieri negativi ed ogni sua energia è indirizzata all’esecuzione della prestazione. Ciò che ne consegue è una sensazione di benessere che spingerà l’atleta a replicare il successo ottenuto.
Si parla di peak perfomance per descrivere una prestazione sportiva eccellente. All’interno di questa condizione, lo sportivo è in grado, attraverso un’elevata concentrazione e un forte senso di coinvolgimento nell’attività, di dar vita ad una perfomance al di sopra dei suoi abituali standard.
Garfield e Bennet (1984) hanno individuato otto condizioni psicofisiche ideali che identificano la peak performance:
- Rilassamento mentale (senso di calma, rallentamento della percezione temporale ed elevato grado di concentrazione)
- Rilassamento fisico (scioltezza muscolare, fluidità e sicurezza di movimento)
- Fiducia e ottimismo (atteggiamento positivo, senso di controllo anche in situazioni di pericolo)
- Focalizzazione nel presente (assenza di pensieri relativi al passato o al futuro)
- Alto livello di energia psicofisica (gioia, carica fisica, elevate risorse energetiche)
- Consapevolezza straordinaria (attenzione elevata verso il proprio corpo e l’ambiente)
- Controllo della situazione (esecuzione automatica)
- Senso di isolamento (completo distacco dall’ambiente esterno, completo accesso alle proprie capacità)
Gli studi scientifici hanno dimostrato che più l’atleta è in grado di entrare in uno stato di flow e riesce a mantenerlo, maggiori saranno le probabilità che manifesti una condizione di peak perfomance.
*Associazione Italiana di Psicologia dello Sport di Roma
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