Disturbo borderline: emozioni ed esplosioni di rabbia come gestirle?

Disturbo borderline: emozioni ed esplosioni di rabbia come gestirle?

La persona con disturbo borderline di personalità -DBP- mostra dei gravi deficit in tutte quelle abilità utili a tollerare lo stress a livello relazionale (ad esempio: rifiuti, critiche, disaccordi), in particolare: disregolazione emotivaintolleranza alla solitudine e pensiero dicotomico bianco/nero.  Esaminiamoli uno alla volta.

Disregolazione emotiva

Una persona con DBP sperimenta una vasta gamma di emozioni che oscillano molto velocemente, nel corso della giornata e tali emozioni sono particolarmente intense e dolorose. Capita a tutti di vivere delle emozioni forti e travolgenti, basti pensare alla sensazione del cuore che batte forte e la paura di essere rimproverati dal capo, quando vi rendete conto di avere fatto un errore. La persona con DBP esperisce queste stesse emozioni intense, ogni giorno e in maniera amplificata. La maggior parte delle persone, inoltre, è in grado di “lenire” tali esperienze emotive, attraverso delle strategie “autoconsolatorie” –dire a se stessi, che si troverà un modo per rimediare all’errore fatto, sfogarsi, ridendoci sù, con un amico ecc….

Incapacità a consolarsi

La persona con DBP non possiede capacità autoconsolatorie. Facciamo un altro esempio: i litigi in famiglia. Tutti viviamo dei momenti in cui proviamo rabbia nei confronti di un nostra familiare ma, in genere, cerchiamo di calmarci e di chiarire per ritrovare un punto di incontro. La persona con DBP avverte la rabbia in maniera così intensa al punto tale da non avere la capacità di mettere in atto strategie adeguate. La conseguenza? Una reazione esagerata di ostilità o il passaggio all’atto di tali vissuti emotivi (bere, tagliarsi, aggredire le persone ecc…).

Intolleranza alla solitudine

Una persona con DBP in genere si sente letteralmente disperata di fronte a situazioni che la espongono a  separazioni– la vacanza di un familiare o del terapeuta, la fine di una relazione, la partenza di un amico… Mentre la maggior parte di noi sentirebbe probabilmente la mancanza del familiare, del terapeuta o dell’amico, la persona con DBP tipicamente prova una sensazione intensa di panico. Non è in grado di rievocare l’immagine della persona assente per calmarsi. Non è in grado di dirsi “Quella persona tiene a me e tornerà per aiutarmi”.  Inoltre, l’assenza dell’altro è vissuta come un vero e proprio abbandono. La persona borderline può allontanare questi pensieri e sentimenti dolorosi, mettendo in atto un meccanismo di difesa definito dissociazione, che consiste in bizzarre e disturbanti sensazioni di sentirsi “non reale” o estranei al proprio corpo.

Pensiero Bianco & Nero (Pensiero dicotomico)

pensierobianconero

Accanto alle estreme emozioni, nel disturbo borderline, si associa una modalità estrema di pensiero. La persona con DBP tende ad avere opinioni estreme. Gli altri sono spesso percepiti come o tutti buoni o tutti cattivi. Quando l’altro è percepito come premuroso e supportivo, la persona con DBP  lo vede come un salvatore, come qualcuno dotato di qualità speciali. Quando l’altro fallisce, dissente o disapprova in qualche modo, la persona con DBP,  lo percepisce come cattivo ed indifferente. Il deficit sta nell’incapacità di percepire gli altri in maniera più realistica, portatori sia di aspetti positivi che di aspetti negativi.

Borderline e rabbia: cosa fare?

Questa rassegna dei deficit tipici delle persone con DBP fa chiaramente comprendere come essi siano incapaci di tollerare situazioni relazioni e sociali stressanti o ambigue. I familiari possono, pertanto, aiutare i loro cari a raggiungere una maggiore stabilità, cercando di creare un ambiente tranquillo e sereno. Ciò significa rallentare e fare un lungo respiro quando arriva il momento di crisi, invece di reagire con un’emozione intensa. Vuol dire anche comunicare con la persona borderline con un tono di voce tranquillo il che non equivale a nascondere “la testa nella sabbia”, soffocare dissapori e dissensi, evitando di discuterne, quanto piuttosto, affrontare le cose in modo calmo ma diretto, senza critiche.

Consigli per le famiglie

Tutelate il vostro benessere psico-fisico. Mantenete i contatti con familiari ed amici. Nella vita non ci sono solo problemi, non rinunciate ai bei momenti.

Spesso, quando si ha un familiare con un disturbo psichiatrico grave, la tendenza è quella di isolarsi. La gestione dei problemi può assorbire molto tempo ed energie. Le persone spesso si allontanano dagli amici nel tentativo di nascondere un problema che ritengono stigmatizzante e vergognoso, ma, questo isolamento, contribuisce soltanto a fomentare rabbia e frustrazione. Tutti noi abbiamo il diritto di divertirci, di trovare un momento per rilassarci. Se senti di avere accumulato troppo stress, concediti una pausa, una vacanza. Rigenerarvi sarà utile non solo a voi ma anche a tutta la famiglia.

Borderline e rabbia

Le persone con disturbo borderline di personalità, sperimentano emozioni forti e intense -in particolar modo- la rabbia.

Tendenzialmente quando si affrontano un litigio o una discussione, di fronte alle accuse o alle recriminazioni dell’altro, si reagisce, difendendosi. Tale soluzione, però, soprattutto con le persone borderline si rivela inefficace, dal momento che un atteggiamento difensivo suggerisce che uno crede che la rabbia della persona sia infondata, messaggio che porta ad una rabbia ancora maggiore.

Di fronte agli attacchi di rabbia improvvisi di una persona borderline, pertanto, la soluzione migliore è porsi in una condizione di ascolto. Assumere questa posizione è sicuramente difficile, poiché ascoltare senza controbattere significa, sentirsi dire e incassare, frasi e affermazioni che possono essere dolorose, false e ingiuste. Tenete presente che, in virtù della tendenza della persona con disturbo borderline a vivere tutto in maniera estrema e secondo una visione del tipo “bianco/nero”, si assiste a continue oscillazioni tra manifestazioni di rabbia e amore intensi, nei confronti della medesima persona.

Borderline altri consigli

Altre volte, invece, la persona potrebbe essere arrabbiata a partire da un fondo di verità e in quest’ultimo caso, potrebbe essere utile usare affermazioni quali: “Credo che tu sia sulla strada giusta”. “Mi rendo conto che ti ho offeso e mi dispiace”.

Tenere a mente questi concetti può aiutarvi ad evitare di prendere le espressioni di rabbia sul piano personale.

Fonte

  • Linee guida per i familiari (capitolo “Family Psychoeducation and Multi-Family Groups in the Treatment of Schizophrenia,” McFarlane W. and Dunne B., eds, Directions in Psychiatry 11: 20, 1991.)
Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

    7 Comments

    1. Francesco ha detto:

      Eccezionale la descrizione della malattia

    2. Anonimo ha detto:

      Ci sono dei farmaci, prescrivibili e non, che possono essere utili a tenere sotto controllo questi scatti d’ira?

    3. Anna ha detto:

      Che terapia consigli di intraprendere se il soggetto con gli attacchi di rabbia nega l’esistenza della stessa?
      Grazie

    4. Erika ha detto:

      È possibile che una persona non si renda conto di avere questo disturbo e se questa persona tra l’altro diffida degli psicologi, e non pensa di avere nessun problema come lo si aiuta.

    5. […] di fortissima disregolazione emotiva (se volete leggere un articolo esterno che mi è piaciuto, lo trovate qui) che, in parole più semplici, significa sentire che le emozioni prendono il sopravvento su chi […]

    6. Lucrezia ha detto:

      La dottoressa ha ragione, chiedo a qualsiasi famigliare legga questa pagina di provare il piu possibile ad attuare queste proposte anche se non semplici,lo riconosco.
      Sono una ragazza con disturbo borderline,spesso provo con tutta me stessa a non andare oltre, a non avere esplosioni di rabbia incontrollata ma purtroppo non sempre va a buon fine spesso anche a causa delle persone che mi sono intorno che non conoscono,o non riescono a seguire queste “regole”.
      Fidatevi,parlo per esperienza, andare oltre non è facile nemmeno per chi ha questo disturbo, dopo ci si sente a pezzi,una persona inutile,che non riesce a migliorare,senza speranza e senza futuro, io ci metto 20 giorni a riprendermi completamente, e non sempre va via del tutto la sensazione di aver fallito dinuovo. ogni esplosione di rabbia è come annullare tutto l’autocontrollo,tutto il lavoro che si è fatto per anni, ci si sente piccoli,indifesi,e si vorrebbe solo non essere cosi.
      Se ne esce distrutti da entrambi i lati,lo so ,ma non riuscire ad essere “normali” come tutti è davvero difficile,fa davvero male, in un attimo riesce a distruggere tutto,ritrovandosi piu soli,piu impauriti,tristi ed inutili di prima.

      vi prego,seguite questo,sappiate che la persona bordeline sa amare, e voler bene, ed avrà una speranza di guarigione..

      lo spero per tutti,anche per me

    7. Milena ha detto:

      Buon giorno, volevo chiederle se è possibile aver avuto in passato il disturbo borderline e poi guarire senza più la suzione di farmaci, cioè se è possibile avere degli episodi di comportamenti impulsi, e mettersi in pericolo!!?? Perché non mi sono più messa in pericolo, ma ho forti scatti di rabbia, penso alla morte, che sia una soluzione ma ho troppa paura e non attuo nessun comportamento suicidatario o lesionista grazie a Dio. In mancanza di questo ultimo posso soffrire comunque di borderline?? Inoltre volevo dire che mio padre era molto violento e quando ero piccola mi menava con la cinta, forse mi voleva morta… Io ora capisco soffriva di borderline e credo che sia ereditario se anche io sono violenta quando mi arrabbio, o quando mi alzano le mani io divento ancora più cattiva e meno e tiro oggetti come bicchiere alla persona che mi ha toccato. Per favore mi faccia sapere grazie..

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