Paura di essere omosessuale: aiuto...sono o non gay?

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è un disturbo estremamente invalidante che condiziona profondamente la vita quotidiana della persona. è un disturbo che interessa ossessioni e compulsioni e queste hanno a che fare con pensieri ricorrenti, intrusivi, impossibili da controllare (ossessioni) che portano la persona a vivere in una condizione di forte ansia e agitazione e che per controllarli (sempre se di controllo si può parlare) mette in atto una serie di comportamenti anch’essi ripetitivi e spesso dal significato illogico che neutralizzato il pensiero intrusivo (compulsioni).

Nonostante il disturbo si presenti più frequentemente con ossessioni e compulsioni è anche possibile avere ossessioni senza compulsioni e il contrario. È un disturbo cronico e si stima che ne soffra il 2-3% della popolazione. Prima che il soggetto si rivolga ad uno psicologo il disturbo si è già aggravato perché la persona ha la tendenza a cercare di risolvere i problemi da sola e quindi difficilmente chiede aiuto.

È un disturbo che spesso convive anche con altri disturbi psichiatrici quali la depressione, la tossicodipendenza, i disturbi alimentari e il gioco d’ azzardo patologico che sono considerati come disturbi dello spettro ossessivo compulsivo.

Disturbo ossessivo compulsivo: ossessioni sessuali

Le manifestazioni più comuni del disturbo ossessivo compulsivo includono la contaminazione, l’ ordine, i tabù o pensieri inaccettabili. I pensieri possono anche riguardare dei timori di carattere sessuale verso i figli e i familiari o di dubbi circa l’ orientamento sessuale.

Le ossessioni sessuali  (paura di essere omosessuale ecc…) hanno una prevalenza di circa 11,9% tra le persona in cerca di trattamento da DOC e sono i maschi in prevalenza ad accusare questo tipo di ossessione.

La paura di essere omosessuale

In questo caso le ossessioni sono caratterizzate dalla paura eccessiva di essere o di diventare omosessuale e di essere ridicolizzato per questo orientamento sessuale. In questo caso la persona teme che gli altri possano credere che lui / lei sia omosessuale e non riesce a smettere di pensare a relazioni omosessuali con pensieri molto dolorosi. Teme che le persone del suo stesso sesso possano essere attratti da lui.

Ossessioni sessuali

Le ossessioni sessuali, a volte, non provocano eccitazione, mentre in altri casi, nel tentativo di mettersi “alla prova”, la sensazione di “paura e agitazione” che la persona sperimenta, finiscono col farla credere che sia eccitata sessualmente dalle persone dello stesso sesso.Come si può ben capire una persona con ossessione omosessuale è molto diversa da una che è realmente gay perché in questo secondo caso mancano appunto le ossessioni e le preoccupazioni. Inoltre le persone omosessuali non provano paura per i propri pensieri, che invece possono suscitare attrazione e interesse.

Paura di essere omosessuale: cosa fa la persona per superarla?

L’ individuo di solito cerca molti modi per rassicurarsi sul fatto che non sia gay e che non sia motivo di attrazione per persone dello stesso sesso.

Di solito sono persone eterosessuali che hanno avuto altre relazioni etero nella loro vita. Tuttavia se le persone con altre ossessioni tipo “ e se andando alla toilette contraggo l’ HIV?” o “ho spento le luci di casa?” “ho chiuso l’ auto?”, nel caso del DOC omosessuale il processo ossessivo è lo stesso, ma cambia il contenuto.

La persona si chiede: “e se il fatto che ho guardato il ragazzo in palestra significa che sono gay? “ oppure “ che cosa succede se incrocio le gambe in questo modo, penseranno o significa che sono gay? “ o ancora “ cosa accadrebbe se si scoprisse che sono gay e dovessi dirlo ai miei figli e a mia moglie? “. La persona si interroga se è possibile che fino ad adesso non si sia reso conto che era omosessuale e lo sta scoprendo solo adesso.

Paura di essere omosessuale e omofobia

È importante sottolineare che non si tratta di omofobia: l’individuo che paura di essere omosessuale di solito non è turbato dal concetto di omosessualità negli altri, è il pensiero rivolto a sé che è angosciante.

Questi soggetti hanno un pensiero dicotomico del “tutto o niente”: se fino ad adesso sono stato eterosessuale non può permettersi di non esserlo più.

Per questi soggetti un pensiero che è passato nella mente rispetto allo stesso sesso è segnale tangibile che si è diventati gay e faranno di tutto per dimostrare a se stessi il contrario.

Le relazioni passate diventano motivo di preoccupazione sulla paura (convinzione) di essere omosessuale. Esempi comuni sono il fatto che non ci si sentiva attratti sessualmente dall’ ex o che non hanno provato amore.

Il DOC omosessuale è inoltre associato alla percezione individuale delle aspettative stereotipate sulla mascolinità e la femminilità all’ interno della società.

In generale l’ individuo ritiene che qualsiasi incongruenza con i propri pensieri o comportamenti del ruolo di genere previsto, è un segno di debolezza e quindi un (ingiustificato) indizio del proprio orientamento sessuale. Ad esempio un uomo che trova più attraente un altro uomo, può temere che gli “ uomini veri “ pensano che siano attraenti solo le donne; questo implica la conclusione “devo essere gay”.

Paura di essere omosessuale: i sintomi

Come nel DOC tradizionale, le persone affette da questa forma di ossessione si impegnano in rituali che possano alleviare l’ ansia e dimostrare a se stessi che non si è omosessuale. Per esempio quando si trovano in mezzo a persone gay o lesbiche potrebbero controllare il proprio copro se provano eccitazione o si domandano se gli altri dello stesso sesso possano essere attratti da loro.

Le persone cercano di ricordare, ossessivamente, esperienze sessuali passate che hanno avuto con partner dell’ altro sesso per convincersi che non sono omosessuali.

In alcuni casi la persona potrebbe palesemente agire contro persone omosessuali al fine di dimostrare che lei non lo è, oppure evitare ogni contatto fisico.

Paura di essere omosessuale: l’evitamento

Sembrerebbe che i soggetti con DOC omosessuale abbiano più difficoltà rispetto ai “classici” DOC perché passerebbero più tempo a evitare le cose che scatenano le loro ossessioni. Per questo è possibile che trascorrano più tempo in terapia, ma questo solo la ricerca potrà confermarlo.

Le preoccupazioni principali riguardano non solo la paura di essere omosessuale, ma anche la convinzione negativa sul significato e sulle conseguenze di essere gay e come si potrebbe essere trattati dagli altri. Di fronte alla società omofoba in cui viviamo, non è un caso che questo disturbo si stia sviluppando proprio adesso, per il timore di essere isolati, di sentirsi ridicolizzati e di subire violenze e atti di razzismo.

I sintomi possono essere riassunti in:

  • Ansia. L’ansia può essere generalizzata e di tipo somatica. L’ansia come nel DOC è di base.
  • Senso di colpa. Spesso le persone con DOC hanno vissuti di colpa per aver fatto qualcosa che non dovevano verso se stessi o verso gli altri, oppure di aver peccato in qualcosa dal quale devono liberarsi.
  • Disfunzioni emotive. Ciò può causare depressione e disperazione fino a idee suicidarie.
  • Mettere in discussione la propria sessualità. In realtà la persona non può scegliere il proprio orientamento sessuale, tuttavia chi ha questo tipo di disturbo comincia a mettere in discussione la propria identità sessuale credendo che il proprio cervello si stia modificando e si stia trasformando in una persona gay.
  • Esperienze traumatiche
  • Relazioni passate finite male
  • Esperienze di abuso sessuale
  • Vita sessuale insoddisfacente

La sofferenza psichica è disabilitante e porta la persona a chiedersi continuamente se è gay oppure no. La persona per esempio potrebbe interrogarsi se trova attraente o no un’ altra persona dello stesso sesso, chiedersi se le coppie omosessuali lo disgustano, ripetersi ossessivamente “sono eterosessuale … sono eterosessuale!“, fare delle prove guardando materiale pornografico omosessuale per assicurarsi che prova disgusto, masturbarsi in modo compulsivo con materiale pornografico eterosessuale per confermare che lo si è, frequentare persone del sesso opposto per convincersi che si è eterosessuale.

Tutti questi sintomi disturbanti portano la persona ad evitare le situazioni temute e quindi evitare ambienti frequentati da omosessuali, evitare di intrattenersi in una conversazione con persone dello stesso sesso ed evitare contatti fisici (tipo abbracci e baci sulla guancia) con persone dello stesso sesso.

Paura di essere omosessuale: le cause

Ci sono molte possibili cause al disturbo, come accade sempre quando ci troviamo di fronte a un disturbo psichico. Alcuni fattori hanno a che fare con la genetica e a una riduzione dei livelli della serotonina. Inoltre sembrerebbe che alcuni circuiti cerebrali siano iperattivi rispetto ai soggetti che non hanno un DOC che comporta un errore sia nell’ elaborazione cognitiva sia in quella emozionale. Anche la bassa autostima potrebbe svolgere un ruolo significativo per questo disturbo; i soggetti in questione di solito hanno poca autostima e spesso sperimentano stati emotivi di tipo depressivo.

Paura di essere omosessuale: le terapie 

La psicoterapia a breve termine sembra essere quella più utile per affrontare il disturbo ossessivo compulsivo omosessuale. In alcuni casi, come nel DOC, il trattamento è anche di tipo farmacologico per alleviare l’ ansia e la depressione che le ossessioni determinano.

L’aspetto più difficile di una psicoterapia è accettare i propri pensieri ossessivi. Accettare che questi vogliono comunicarci qualcosa rispetto a una situazione per noi dolorosa e inaccettabile. Quando sorgono i pensieri la persona viene travolta dall’ansia e dalla preoccupazione; ciò accade perché spesso hanno un esordio improvviso e per questo mettono in atto una serie di strategie (disfunzionali) per far fronte a queste. Ma più si cerca di controllare questi pensieri e più saranno incontrollabili. Il tentativo di concentrarsi su altro evitando i pensieri disturbanti, rafforzerà solo la loro intensità … bisogna accoglierli per liberarsene!

FONTI

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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